giovedì, aprile 27, 2006

Scopri la differenza.


Circa un annetto fa transitavo per la locale Coop, brandendo il mio amato smartphone; l'occhio mi cadeva su cio' che ritrae la foto numero uno: una bottiglia di Barbaresco 1998, Pio Cesare, incautamente ribattezzato Cesari sul cartellino prezzi. La bottiglia troneggiava in piedi, in una illuminatissima teca di vetro e metallo; era circa un anno fa, cliccare per credere.


Oggi, stessa Coop, stessa teca: ecco a voi la foto numero due, che vedete quassu'; non abbiamo prove che si tratti della stessa bottiglia, d'accordo, ma atteniamoci agli indizi: stessa annata, stesso prezzo (macche' aumenti!) e stesso refuso; per loro sempre Pio Cesari e', ma leggere l'etichetta, no?
Vogliamo fare qualche considerazione accessoria? E' appena il caso di far notare che la conservazione ideale di un rosso importante (ma pure di uno plebeo, dai) non e' in verticale, alla luce, in una specie di teca sottovetro che, se possibile, aumenta pure l'effetto serra da faretti. La vendemmia 1998, riferita al Barbaresco, e' alquanto risalente (considerate che si commercializza il 2003, ormai). Quindi il rosso che abbiamo qui baldanzosamente esposto (brava la mia Coop-sei-tu, diffondi con orgoglio la qualita') si avvia presumibilmente alla maturita'; domanda: comemai la Coop non propone annate piu' recenti? Risposta: sempre presumibilmente lorsignori si sono procurati delle partite di invenduto chissaddove, e opla', pure Coop puo' dire di vendere vino di qualita', tra un tavernello e un altro.
La differenza maggiore tra la foto numero uno e quella numero due e' data dal fatto che, vicino alla bottiglia di vendemmia '98, appare una bottiglia di '99. Urra'.
Ci rivediamo tra un anno.

3 commenti:

  1. e beh! questi della Coop la sanno proprio lunga non c'è che dire...pensa che in una Coop vicino casa mia, forse potrai immaginare di dove, il giorno prima della partenza per le ferie estive, mi è capitato questo, due anni fa, forse tre, non ricordo più: giretto nel reparto vini recentemente ristrutturato con tanto di pc a disposizione per il cliente da interrogare per chiedere gli abbinamenti migliori per le proprie bocce e cosa ti vedo, il Torcolato di Maculan, solo quello, niente Dindarello piuttosto che la linea dei rossi. 14 bottiglie a scaffale. Guardo il prezzo: 12.50 euro la boccia da 75cl! Usti, si sono lievemente sbagliati, non è possibile mi dico, forse quello è il prezzo del dindarello. Niente da fare, la targhettina dice proprio Torcolato. Interrogativo: lo vado a dire al direttore? così faccio anche il figo che se ne intende, magari me ne regalono una per il favore? ci penso..col piffero!!!! le ispeziono tutte e quattordici, due le scarto perchè appicicaticce e con il livello sotto il tappo decisamente inferiore rispetto al dovuto...ne prendo una sana, la provo a casa...ottimo stato, ritorno il giorno dopo, prese tutte e 11, erano ancora lì. Anzi, mi sono fatto fare pure la fattura sotto gli sguardi allibiti del direttore che mi ha anche chiesto se fossi sicuro dell'incauto acquisto.

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  2. Ci sono molte enoteche cosidette "da grido" che trattano i vini molto peggio delle Coop... Per non parlare poi dei presunti contatti con "ottimi" distributori che queste "enoteche" vantano... E poi vai a prenotarti la Ribolla Anfora di Gravner e questi tentano di rifilartene uno non Anfora e poi per caso passi alla PAM e sullo scaffale te ne trovi + di una...

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  3. @Veronika: si, senz'altro, esiteranno pure enotecari cialtroni. Essere enotecari ci rende persone stupende e pur tuttavia ancora imperfette; Anfora al PAM? Sorprendente. [ironic mode on]Ti piace Anfora, eh? Mah.[/ironic mode off]

    @Massimo: nah, sono piuttosto sul trend Men in black.

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