giovedì, dicembre 30, 2010

Recession economy: a far le consegne in bici


Le ultime consegne alle solite son le più funamboliche. Poi piove (tempaccio), sono in auto e mica posso usare le quattro ruote per i servigi last minute. Menomale che ho la bici a bottega. Ed ecco l'enotecaro maglia rosa che consegna, nel quartiere, per conto dei clienti ritardatari. Oh, se non è recession economy questa, non saprei cos'altro sia. E' pure molto ecologico, downsizing, downshifting, quelle robe lì.
Pronti per il 2011.

domenica, dicembre 19, 2010

Questo Natale fa freddo (la fine del mondo in 80 giorni)

A fine estate faccio il bilancio esistenziale, a Natale quello finanziario. Ormai è una costante, e se uno legge a ritroso in questo blog sa che più o meno è sempre così. Ed ecco quindi un quasi-puntuale e quasi-preciso tentativo di fare qualche tipo di bilancio.

In estrema sintesi, la notte è buia e senza luci, nemmeno quelle piccole tipo le casette nel bosco nelle favole dei fratelli Grimm: non si vede una cippa. Scusate se mi scappa il cazzeggio, ma onestamente mi chiedo fino a che punto sia giusto lacrimare sulla parola crisi, visto che la costante degli ultimi cinque anni è un lento discendere del livello dei consumi: come ho già scritto, questa non sembra una congiuntura ma una discesa costante, inarrestabile, una specie di riassestamento (in peggio) dei livelli collettivi socio-economico-qualchecosa. Come dice Phastidio.net, è un problema di crescita insufficiente: anche io mi accorgo di essere incastrato in un meccanismo perverso nel quale non sviluppo maggiore lavoro, anzi, questo si riduce. Produco meno, guadagno meno, consumo di conseguenza: e via così, tutti quanti.

Esempio concreto: quando gestisco l'omaggistica natalizia di un'azienda (poniamo: la spedizione di cinquanta regali ad altrettanti destinatari italiani) il fattore tempo impiegato-soluzione dei problemi-packaging è identico sia nel caso che la confezione costi, esempio, venti euro, o duecento. La differenza in termini produttivi dovrebbe essere evidente, a parità di impegno. Ebbene, una costante degli ultimi anni è stata la flessione dei fatturati destinati, dalle aziende, a questa omaggistica; in parole poverissime, si fanno spedizioni da venti euro, quando prima la stessa azienda aveva una spesa media, se non di duecento, perlomeno di quaranta. E questo è solo un aspetto, marginale, della vicenda che resta comunque più complessa di così. In realtà il mio punto di vista è notevolmente limitato dalla dimensione e dalle caratteristiche del mio business; per fare un esempio, negli ultimi anni ho mollato tutti i clienti che avevano il vizio di pagare con scadenza "mai": quindi, un bel taglio al fatturato l'ho dato pure io, in questo modo. Insomma, non c'è pretesa di descrivere i megatrend economici; mi sto solo limitando a guardare fuori dal mio vicoletto. Lo spettacolo è quello che è, nessun segnale positivo in vista.

Insomma, questo Natale fa freddo. Fa così freddo che ho tradito la mia missione e ho mollato lo scooter e son venuto a bottega in auto. Fa freddo, le vendite son congelate e le previsioni raggelanti. E allora che venga, venga la fine del mondo in ottanta giorni. Che arrivi 'sto diluvio, voglio proprio vedere com'è.


venerdì, dicembre 10, 2010

Un link, un video, un nuovo blog, ed un fornitore

SenzaTrucco è il nuovo blog eno (sì, c'è sempre bisogno di nuovi bog eno, se sono così) ad opera di Giulia Graglia, un'assaggiatrice-cinefila-unsaccodialtrerobe che ho conosciuto col team Dissapore. Dal questo post prendo il filmato che vedete, relativo a San Fereolo. Esempio tipico di fornitore "mio".

mercoledì, dicembre 01, 2010

Ho trovato un manifesto

"Oggi coltivare la terra in modo contadino è eversivo.
Di fatto non a parole.
Ed è eversivo in quanto atto, non per la fede politica.
Staccarsi dalla chimica, dalle banche del seme, dalla meccanizzazione selvaggia, è eversione. Né di destra né di sinistra. Solo eversione.
Non aderire ad un modello è eversivo. Proporre e praticarne un altro è eversione.
Proporre un formaggio che si può fare solo 2 mesi all’anno è eversione.
Una agricoltura a ciclo chiuso è eversione. Anche se non porta nessuna bandiera e nessun slogan.
La non dipendenza oggi è eversione.
Diffondere i saperi contadini è eversione.
Recidere il legame con le banche, il con il sapere ufficiale è eversione.
Produrre e mangiare insalata senza pesticidi e piena di sapore è eversione.
Pane di plastica, è mainstream. Confesso sono un pericoloso terrorista, il pane, che mi cuocio nel forno a legna, il vino che mi son fatto, le verdure dell’orto della mia compagna sono pericolosissime pistole fumanti."
Commento letto su Intravino.