mercoledì, maggio 30, 2007

Piu' mosto concentrato per tutti

La UE ci ha fatto ingollare i chips; ora Mariann Fischer Boel vorrebbe far usare il mosto concentrato ai viticoltori francesi, al posto dello zucchero; auguri, quelli hanno la barricata facile.

sabato, maggio 26, 2007

Non so, ma ti spiego


Lettera pubblicata oggi sul giornale della mia citta' (che e' questo, ma la versione delle lettere online non si trova e m'e' toccato ricopiare tutto, che faticaccia).

"Ci sono personaggi che vanno per la maggiore nella nostra TV, si spacciano per cuochi e mettono insieme pseudo manicaretti che non mangerei neppure sotto tortura. Io considero quei piatti un deterrente per topi, piu' che cibo prelibato. Eppure, pensate, non vengono chiamati cuochi, ma addirittura maestri [...] ma questa gente normalmente che cosa mangia per trovare deliziosi questi intrugli?"

La risposta e' affidata a Maurizio Maggiani (mica pizza e fichi). Il nostro, rispondendo, non trova di meglio che rievocare la cucina della mamma (che novita'). Dice Maggiani: "Mia madre era una contadina, ha imparato a cucinare durante la guerra, sapeva cos'era la fame [...] e la sua arte consisteva nel placare la fame con dignita' e buon gusto [...] Era maestra nella raccolta dei sette erbetti di ripa [...] nelle lasagne con il ragu' di funghi poppini". E continua: "ho girato le trattorie del mondo, mi sono applicato con diuturno sforzo, ho avuto piu' di una compagna che ci si e' provata ma da quando lei [la mamma] se n'e' andata a quelle pietanze [...] ho rinunciato. Dunque posso dire che mia madre fosse maestra, modesta e limitata, ma eccellente maestra. Per quanto riguarda i maestri televisivi, non so esprimere un giudizio, non so che fanno perche' non li sto a guardare". Infine conclude: "per un certo periodo ho fatto del giornalismo gastronomico. Ho dovuto cambiare lavoro per gravi disturbi agli organi della digestione, del gusto e dell'olfatto".

Beh, nulla di nuovo sotto il sole, si dira': il solito atteggiamento di rifiuto da eccesso; troppa celebrazione, troppa esibizione, troppo di tutto, segue saturazione.
C'e' pero' una forma di errore di metodo in questo genere di atteggiamento. La critica che nasce dalla dichiarazione piu' o meno esplicita di incompetenza, nasce male. Trovo imbarazzante che qualcuno dichiari in modo evidente di non capire alcunche' su un determinato fenomeno, ma immediatamente pretenda di liquidarlo come sbagliato, eccessivo, magari pure deleterio. Alla base dell'indignazione del lettore, per esempio, c'e' una notevole incompetenza relativa al simpatico mondo gourmet; definire veleno per topi il prodotto di uno chef qualifica la persona che scrive. La risposta, poi, e' altrettanto scoraggiante: Maggiani non sa esprimere un giudizio, ne' sa che fanno questi malefici cuochi, e tuttavia gli tocca liquidarli come indegni della cucina materna. Volendo maramaldeggiare sul commento di Maggiani, diro' che pure io sono incompetente di fisica nucleare, ma non mi son mai permesso di dire che al Cern stiano cazzeggiando. Insomma, sia per il lettore, che per il commentatore: avere una buona competenza su un argomento non e' necessario ne' obbligatorio, ma da questo dovrebbe discendere pure che ogni giudizio relativo a quell'argomento non e' ne' necessario, ne' obbligatorio. Questo non e' voler richiedere chissa' che competenza specifica per avere un'opinione; tuttavia corre una certa differenza tra opinione e scomposta chiacchera da bar; mentre tutti cerchiamo di stare alla larga dalla seconda eventualita', pure i giornali farebbero bene a discernere riguardo alle lettere a cui dare risalto.
Sorvolero' infine sulle sfortune di Maggiani giornalista gastronomico. Qui e' ovvio che la colpa e' stata degli editori, avevano Maggiani a libro paga e l'hanno spedito a recensire le pizzerie di Chernobyl? Che vergogna.

venerdì, maggio 25, 2007

Musica nuova a bottega

Tutto comincia con un post di Mantellini sul compositore Giovanni Allevi. E pensi, chi diamine e' costui. Ti soccorre Blogmusik. Primo risultato: ringrazi il Cielo per la millesima volta, perche' esiste la Rete. Secondo risultato, a bottega oggi c'e' musica. Enjoy.

mercoledì, maggio 23, 2007

Checchè se ne dica, io amo Eataly

Bella fotina, vero? Non e' Lagos, e' l'asfalto fuori dalla mia bottega. L'asfalto della mia citta' e' una tale vergogna che tempo fa qualcuno dedico' un sito apposta allo sfacelo. Qui recentemente il Comune ha disegnato un posteggio per le moto proprio sulla parte piu' malconcia, con sprezzo del buon senso. I motociclisti devono posteggiare dove i cavalletti sprofondano e le moto cadono. A meno che non si usi un saldo cavalletto laterale o la moto non si metta a debita distanza dalle buche, altrimenti l'effetto domino delle cadute (visto svariate volte) e' assicurato.
E fatta la premessa apparentemente innocua, vi dimostro come riesco a infilarci Eataly, con une bel triplo salto carpiato.
Nel post-monstre bonilliano (monstre per il numero di commenti) il padrone di casa riassume cosi' la successione di pro e contro Eataly: "ancora una volta è dimostrato che il nuovo non paga"; dove per "nuovo" assumo si intenda un supermercato che non avrebbe gli schemi "vecchi". Eataly apre a Genova, pare. I politicanti garruli, con uno stile assai "vecchio", sono felici di regalare spazi ed accessi al "nuovo" benefattore dell'umanita'; quanto a me, sono cosi' benevolo nei confronti di questo "nuovo" tipo di supermercati, che mi auguro che apra qui vicino; dopo quindici anni, e' la volta buona che riasfaltano. Ma bene, stavolta.

Oggi buone notizie. Domani non so

Ah, i cari vecchi ricordi. Ricordate le bottiglierie di un tempo, che sulla porta affiggevano ritagli di giornale ad evidenziare gli articoli sul genere "il vino fa bene"? In fondo era pure quella una forma di comunicazione. Bloggavano, ma ancora non lo sapevano. Oggi che abbiamo i link (ed i permalink) attacchiamo la nostra locandina digitale con la buona notizia del giorno: il vino rosso fa bene alla prostata; gran bella notizia, ammetterete. In attesa della prossima contronotizia che ci dira' che no, fa male, non si deve, eccetera. Nello stile (appena un po') contraddittorio, tipico dell'enomondo informativo; oggi va bene, domani chissa'.

sabato, maggio 19, 2007

Le Masse e lo Chardonnay


In California gli enoturisti che passano per American Canyon cominciano a diventare troppi, tutti in auto a caccia di Chardonnay; e per arrivare alla Napa Valley la vecchia strada non basta piu', serve una cosa a sei corsie. "Thousands of wine lovers go through American Canyon to reach the Napa Valley. Now some traffic consultants say the road to Chardonnay will have to be expanded. Highway 29 was once an old country road used mostly by locals, but now sees about 40,000 cars a day".
Povere Masse allo sbando; non bastavano le code da centro commerciale, ora pure le country road sono vittime dell'impazzimento; tutti in fila, a fare quel che ci riesce meglio: consumare.

mercoledì, maggio 16, 2007

La vendemmia su Second Life


Caprai colpisce ancora: dopo i tappi col chip e svariate altre diavolerie, il produttore tecnologico apre la sua cantina su Second Life. Il mio alter ego (Fiorenzo McMahon) ha fatto una capatina, ma l'impressione non e' stata quel gran che; non c'era nessuno in enoteca, e nemmeno nella vigna fuori dal castello; tutto molto desolato; neppure un po' di musica techno, e nemmeno qualche cubista in tenuta sadomaso; il clima pero' era ideale, e direi che su Second Life la vendemmia si prospetta benino; resta da chiedersi: servira' mai a qualcosa questa roba? Molto internettianamente, per ora non serve a nulla; ma domani, chissa'.

Nella foto qua sotto, Fiorenzo MacMahon ammira il tramonto fuori dal castello.

lunedì, maggio 14, 2007

La prossima Sopexa


C'era una volta un produttore italiano che voleva vendere Pinot Nero in Inghilterra; ma siccome la denominazione (Pinot Nero) era sostanzialmente sconosciuta nella perfida Albione, il nostro si decise a malincuore a rinominare il suo vino con un termine assai meglio piazzato quanto a marketing: Pinot Noir.
Ovviamente la favoletta e' una storia vera. E la morale (della favoletta) ha qualcosina a che fare con i nostri simpatici fenomeni parastatali che si occupano di diffondere il verbo. In Francia, per dire, c'e' Sopexa, che tra gli addetti ai lavori ha fama di agenzia parapubblica assai efficiente; dalle nostre parti c'e' Buonitalia, ed i confronti tra la pubblica amministrazione francese e la nostra, si sa, spesso sono spiacevoli; vedi per esempio come si esprime Sartori, big boss dell'Unione Italiana Vini, sempre tratto dalla favoletta di cui sopra: "realisticamente, ci vorranno vent'anni perche' Buonitalia diventi la prossima Sopexa; non vivro' abbastanza per vederlo".
Immettendo Pinot Nero in Google, ottieni 704,000 riscontri; con Pinot Noir, sei a 2,340,000; perfino l'improbabile Black Pinot raggiunge quota 1,340,000. Insomma, per quelli di Buonitalia il lavoro non dovrebbe mancare.

giovedì, maggio 10, 2007

Riceviamo & molto volentieri pubblichiamo

La delegazione genovese dell'Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio) nella persona del suo big boss locale nonche' amico Riccardo Collu, mi invia l'interessante segnalazione relativa alla Sagra del Formaggio, che si tiene la prossima domenica, 13 maggio, a Rossiglione. Siccome mi pare un programmino ricco e variegato, ve lo ripropongo pari pari. Ci sono proprio tutti, Ais, Onav, Slow Food: che in un gruppo cosi' nutrito, un amico lo trovate di sicuro.
Il nostro appuntamento didattico mensile di Maggio, quest’anno coincide con la “Sagra del Formaggio di Rossiglione”. La manifestazione, ormai giunta alla 5° edizione è un punto di riferimento per gli amanti dei prodotti casari Liguri e limitrofi, da diversi anni la nostra delegazione ha il piacere di collaborare con l’organizzazione. Quest’anno in particolar modo, abbiamo un ruolo di partecipazione attiva a diversi incontri. Siamo presenti al dibattito sul pesto dove incontreremo per la prima volta assieme V. Pronzati, ideatore della scheda e dei corsi di degustatore, P. Uslengo della Confraternita dei cavalieri del pesto, R. Panizza di Palatifini che ha realizzato il campionato mondiale. Non meno interessanti l’analisi sul recupero della formaggetta della Valle Stura, e il seminario sul Vino a cura del prof. M. Giordani, pres. Ais Liguria che considerata la sede sicuramente consiglierà qualche abbinamento caseario. Il percorso durando due giornate ha dato la possibilità di approfondire i molteplici aspetti del nostro territorio, i seminari la Domenica iniziano con la relazione del prof. M. Giordani Vice pres. Tecnico Onaoo sull’olio Ligure. Un aspetto che mi ha sempre affascinato è il legame dei prodotti al territorio, i prodotti ricavati dalle razze locali sono uno degli aspetti più interessanti, soprattutto quando questi contribuiscono a salvaguardare animali in via di estinzione. Abbiamo l’occasione di conoscere due metodi di tutela, la storia e recupero del Vaccino di razza Cabannina assieme al dott. Risso dell’Apa e di sapere come nasce un Presidio con Enrico Sala di Slow Food parlando della Pecora Brigasca. Si concluderà con V. Pronzati che parlerà delle salse al mortaio, in particolare di quelle che utilizzano il formaggio Pesto fra tutte. Chiaramente a tutti i seminari didattici ci sarà la degustazione guidata dei prodotti, qundi, il mio invito e la mia speranza sono quelli di incontrarci alla sagra, che quest’anno si presenta più che mai interessante.
Allegato al mail c'e' pure la locandina dell'evento, quei simpatici 420Kb che fan sempre piacere a vedersi, e che ho posteggiato qui, per voi bandalargati.

mercoledì, maggio 09, 2007

Matcher


Da qualche giorno sto giocherellando con l'ordigno digitale per gli abbinamenti cibo/vino gentilmente offerto da Natalie MacLean.

Come ti sciabolo Clos des Goisses



A qualcuno piace sciabolata: l'apertura dello Champagne, intendo. L'etichetta in questione era questa, in magnum; un grandioso 92/100, per i maniaci dei punteggi.

sabato, maggio 05, 2007

Adotta un Barbaresco (e salvalo dalla vetrinetta)


Gli anni passano, le vetrine invecchiano, i Barbaresco restano invenduti. Siamo ormai al terzo anno del rituale passaggio davanti alla vetrinetta farettata presso la mia Coop di riferimento, e questo benedetto '98 di "Pio Cesari", cribbio, non se lo incolla nessuno; e' sperabile che non sia sempre la stessa bottiglia. Arrivati a 'sto punto, prometto: se l'anno prossimo permane immoto, lo compro io.

venerdì, maggio 04, 2007

Pesce lento


Sono un mangiatore di carne e disdegno il pesce; per meglio dire, lo detesto, da a-salutista praticante. Pero' ho trovato un motivo di curiosita' pure nella genovese kermesse di Slow Fish: la presentazione di Centopassi, il vino militant di Don Ciotti. Allo stand Coop (argh), ma che ci vuoi fare, e' il mondo Slow.