venerdì, febbraio 17, 2012

A Firenze ad assaggiare Chianti

Nota di servizio: il quipresente domani, sabato 18 febbraio, sarà a Firenze, per l'Anteprima Chianti. Semmai ci si vede là, e in ogni caso l'enoteca resta chiusa. Arrivederci a martedì.

Update. Che poi è andata così.

martedì, febbraio 14, 2012

A volerci trovare un difetto, Marco Doria è astemio


Insomma è proprio vero, nessuno è perfetto. Prendi Marco Doria: il vincitore delle primarie del PD a Genova ha almeno un difetto, e l'ho scoperto su l'Unità: è astemio. Lo invitano a brindare per la sua vittoria, e Marco rifiuta. Quella sera stessa, in un'intervista ad una TV locale, ha detto un'altra cosa alquanto sbalorditiva sui festeggiamenti che lo aspettavano: "Stasera non posso fare tardi, perché domattina devo andare al lavoro". Non vorrei rievocare il tormentone montiano, sobrietà, ma ecco, l'ho detto.

Quanto al fatto di essere astemio, vorrei tranquillizzare tutti. Conosco fior di enofili, assaggiatori esperti, produttori, che sono ex-astemi. Spesso chi ha un passato di totale estraneità nei confronti dell'enomondo, si ritrova nello status ideale per apprenderne le meraviglie e goderne di più, e meglio. Un po' come certi politici che non sono di lungo corso, e rappresentano il nuovo: alla fine vincono. Il prossimo sindaco di Genova è astemio? Può solo migliorare. E comunque se fosse perfetto sarebbe insopportabile.

[Immagine: Il Secolo XIX]

Questo post era pubblicato su l'Unità, ma siccome Romanelli ne ha fatto uno simile, e cheppalle, l'ho spostato diqquà. Facciamo che la prossima volta faccio io un post sulle chianine così siamo pari, eh? Eccheccavolo. La dura vita del bloggarolo.

mercoledì, febbraio 01, 2012

Un nuovo wine blog (si sentiva il bisogno di un nuovo etc etc)


Vino e storia è il wine blog di Pietro Stara. Che è un amico ma soprattutto un enofilo finissimo. Chi pensa che il wine blogging contemporaneo sia affetto da un livello di cazzeggio eccessivo qui troverà, finalmente, pace:
I discorsi (produttori, giornalisti, medici, economisti, distributori, sommelier…) sono qui intesi come pratiche e come pratiche discontinue che devono essere lette, secondo la raccomandazione di Foucault (L’ordine del discorso, 1971) nella logica che gli è propria così come avviene per le pratiche amministrative, mediche, giudiziarie, ecc. Per comprendere la formazione dei discorsi sul vino occorre quindi capire i luoghi e gli ambienti in cui accadono, le condizioni di possibilità degli enunciati, la loro rilevanza anche semantica e gli schemi organizzatori che li ordinano.
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