mercoledì, ottobre 24, 2012

Troppo grigio
















Il rant(olo) odierno lo dedico ai miei amici enofili che ai banchi d'assaggio consigliano il produttore sullo stile produttivo. Anzi, più che consigliare, quelli intimano proprio: usa meno legno, cambia tipo di impianto (?!?), leva un po' di cabernet, allunga i tempi di macerazione. E via così, all'infinito.

Ora, io capisco tutto, capisco che siamo un popolo di sessanta milioni di allenatori. Capisco anche che io sono il genere del submissive quindi prendo un po' quello che viene, ma questo atteggiamento è difficile da comprendere. Io quando sono davanti a un bicchiere di vino mi limito a considerare cosa c'è dentro. In sostanza, c'è un'opera compiuta, che riflette l'idea di vino che ha il viticoltore. Mettersi a ridiscutere gli ingredienti di questo prodotto mi fa pensare a quel tizio che osserva Guernica per dieci minuti buoni poi se ne va dicendo "troppo grigio". Il vino come opera d'arte? Ma anche sì, guarda.

1 commento:

  1. E' una roba davvero insopportabile e quando capita con me presente mi sento in imbarazzo io per il produttore, che immagino vorrebbe prendere a calci l'enologo in pectore che ha di fronte e per mera cortesia o condiscendenza commerciale deve abbozzare...

    Parlando di Terroir Vino scrivevo appunto che "...qualche genio che cercava lui stesso di spiegare al produttore il suo (del produttore) vino l’ho trovato: temo sia impossibile selezionarli e abbatterli all’ingresso"

    RispondiElimina