Questa cosa qua sotto l'ho scritta nell'ultima newsletter, quindi chi l'ha ricevuta già sa di che si parla - peraltro, non hai ancora sottoscritto la newsletter della mia bottega? Suvvia, do it now.
Comunque. Serve per raccontare il mood del corso di degustazione prossimo venturo, e l'ho descritto in questi termini. Mi piaceva ribadire qui il concetto: il corso che andiamo a presentare è fatto così:
1. Si bene molto bene. Se vedete la lista dei vini della scorsa edizione vi fate un'idea, ma se non conoscete (ancora) etichette a quei livelli potete stare certi che con noi non si bevono vini didattici - nel senso di tristi e utili solo a fissare i parametri in basso. La nostra idea di assaggio è bere cose elevate, per soffrire c'è sempre tempo.
2. Non ci si annoia. Va bene l'enologia, la scienza, la rava e la fava, ma insomma vino è convivialità, piacere, sorrisi e risate e cose belle. E allora narriamo storie e storielle, e rivelazioni, pettegolezzi, segreti inconfessabili, ma davvero: cerchiamo di non addormentarvi.
3. Si impara ad assaggiare. Sul serio, eh: ogni sera almeno 4 vini in degustazione cieca, come fanno quelli bravi - perché quello diventerete, enofili bravi. Critici, attenti, e nemmeno del genere stracciaballe.
4. Vi diciamo quello che gli altri non vi dicono. Per esempio, i vini naturali: ma che roba è quella? Esistono? Sono bevibili? Come si assaggiano? Ed altre domande esistenziali.
5. È un corso a due voci. E a quattro mani: io e Pietro ogni sera ci dividiamo i compiti e gli argomenti (lui le cose serie, vabbe'), quindi un corso abbastanza inedito, e completo, pure sotto questo aspetto. Qui ci starebbe la battuta sui due gusti is meglio che uan.
Le iscrizioni sono aperte, e il costo del corso è di 250 euro.
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