venerdì, febbraio 19, 2021

Assaggi fatti in casa


Come dicevamo nel post precedente, qui non si fanno assaggi se non autoprodotti, a casa, che ormai c'è poco da girare. Quindi ecco un po' di appunti sparsi di cose aperte per verificare che c'è di nuovo - nella mia bottega funziona così, tutto quel che si vende si assaggia, prima. A volte pure dopo, per conferma. Insomma è il solito lavoraccio. Comunque ecco qui.

Langhe Nebbiolo 2018, Cascina Corte. Eccolo il nebbiolo dei giorni nostri: né troppo pesante né troppo ciccioso, anzi lieve, delicato, che se volessi citare un esempio fuori area tirerei a mezzo i pinot nero, i rossi borgognoni (nientemeno). Però è proprio così, questo elegantone, finto magro, brilla per il suo aplomb. Sarà che siamo in zona doglianese, là i nebbioli vengono meno roboanti (credo). Sarà anche la vinificazione bionatural (credo). Un anno e mezzo in legno grande e non sentirlo: niente tono boisée, ma semmai fiori e spezie - tutto all'insegna della delicatezza. Per me un punteggio di 87/100, prezzo in enoteca sui 22 euro. 


Brézème 2018, Eric Texier
. Il syrah giù dalle parti della Côtes du Rhône nell'interpretazione di Texier, bel tipo di ingegnere che un giorno molla tutto e si mette a fare vino, rigorosamente naturale. Perfetto già al colore fitto e profondo, i profumi sono quelli: pepe, frutti neri, è succoso e succulento, una delizia totale, un'altra conferma da questo produttore che non mi delude mai. Qui direi 90/100 in carrozza, prezzo in enoteca 29 euro.


Moscato d'Autunno 2017, Saracco
. No, non mi sono sbagliato, è proprio vendemmia 2017: il Moscato d'Autunno deriva il suo nome dal fatto che le uve vengono vendemmiate tardi, quasi surmature, e danno un moscato sui generis, che si adatta ai lunghi, e lunghissimi, affinamenti. Tant'é che qui in enoteca io al momento ho una vera e propria mini verticale disponibile in vendita, di quattro annate. Questo '17 ha al naso note di crema pasticcera, salvia, frutta (tropicale, direi), e in bocca ha una vivida nervatura acida (ancora, e quando gli passa?) che ne determina la spettacolare bevibilità attraverso la dolcezza e la maturità. Grande bevuta sulla pasticceria, ma boh, io dico grande bevuta e basta. 91/100, in enoteca sta a 15 euro.


Fiano di Avellino 2018, Rocca del Principe
. Si dice che i vini dell'area irpina siano vulcanici, sentono il territorio, sanno di vulcanico, insomma sono piccanti di venature sulfuree al naso e poi in bocca. Si dice, è una specie di tassa, cioè è un descrittore inevitabile. Fatta la premessa, ora devo dire che questo Fiano è esattamente così: piccante, teso, estroso, sapido, pieno. Bevuta di grande godimento. Peccato che non riesco ad essere originale ma, sì: è proprio vulcanico. 89/100, prezzo in enoteca 18 euro.

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