Dalla newsletter di Porthos, stamattina, leggo le poche righe di Sandro Sangiorgi a commento della trasmissione Report, e soprattutto a commento delle conseguenze: Sangiorgi viene querelato per la bella somma di 500.000,00 euri, a causa delle sue affermazioni nei confronti del gruppo Gambero Rosso.
Francamente e' un po' sconfortante pensare che l'esercizio della libera opinione, pure in questo ambito, passi attraverso la spada di Damocle di querele miliardarie; e con questo non si puo' neppure ammettere la diffamazione attraverso sproloqui e parole in liberta', che pure nel nostro ambito si sentono pure troppo: basta seguire questo thread su usenet per farsi un'idea.
Pero' le parole di Sangiorgi erano composte e, direi, quasi dolenti. Sarebbe bello che le cose si fermassero ad un libero scambio di opinioni, e ad una specie di pubblico confronto delle rispettive ragioni e punti di vista: immagino che quelli del Gambero avranno la loro idea della questione; probabilmente ho cercato male, ma nessun editoriale sul Gambero ha rintuzzato le accuse.
Cosi', quando le opinioni ledono interessi di gruppi editoriali alquanto dimensionati, non c'e' via di scampo, e ballano le cifre che vedete. Viene da chiedersi se ha senso esprimere ancora pareri come quelli di Sangiorgi, o se non sia piuttosto meglio starsene ben zitti: l'effetto di enormi richieste risarcitorie potrebbe essere solo una forma di efficace censura preventiva.
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