Questo è un blog enoico. Il vino è un alimento totalmente diverso da qualsiasi altro: evolve, ha carattere ed è imprevedibile (come l'umanità, insomma). Per questo è interessante. E non è industriale.
lunedì, dicembre 13, 2004
Dall'alto e dal basso.
Nel panorama blog esiste una forma di contrapposizione tra blogger e giornalisti; basta leggere questo scritto di Massimo Mantellini per avere un'idea abbastanza chiara di cosa succede.
Nel nostro ambito, il mio blog del cuore, ultimamente, e' quello di Stefano Bonilli, direttore del Gambero Rosso (il simpatico tizio che vedete nella fotina, lassu'). Leggo oggi un post a commento del mondo dell'informazione che viene "dal basso", assimilabile all'informazione veicolata da alcuni blogger: il mondo dei Newsgroups e dei Forum tematici (il Gambero ne ospita uno assai interessante, ma potrei citare pure quello di Porthos, o quello di Wine Report).
Per riassumere, il post di Bonilli arriva a commento di quanto ha scritto Prolet, uno dei nick che firmano spesso recensioni sul Newsgroup it.discussioni.ristoranti; il commento di Prolet riguardava il ristorante Don Alfonso, icona della ristorazione nazionale, e si concludeva con un giudizio tutto sommato non buono; guardacaso, l'esatto contrario dell'opinione che Bonilli ha di Don Alfonso.
E allora? Semplice: Bonilli, un po' sconsolato, e un po' acido, ritiene che ormai si debbano considerare costoro, i vari Prolet, JFSebastian, le vere firme del giornalismo enogastronomico, tali non solo da esprimere giudizi, ma da creare opinione.
Si puo' comprendere il tono un po' amaro e un po' (me lo passera', Bonilli) acido del suo post: in fondo il Giornalista (gi maiuscola) dovrebbe essere, piu' di chiunque altro, l'unico demandato di fare informazione, e pure esprimere opinioni, senza essere "sorpassato a destra" da questo strano magma fatto di nickname e gente piu' o meno senza volto (non tutti, certo) che sostanzialmente fanno la stessa cosa che fa il Giornalista, e magari si impongono all'opinione pubblica come e meglio di lui. Eppure succede; e' Internet, bellezza.
Qualche considerazione, se possibile conciliante, siccome sono affetto da buonismo.
E' vero, ammetto che, avendo letto la famosa 'rece' di Prolet su Don Alfonso, mi ero fatto convincere, pure io, che quel ristorante non valesse la visita; che ci posso fare? Il fatto e' che quella recensione, puntigliosa e convincente, era proprio fatta bene, con il tono professionale di chi conosce il mondo della ristorazione. Non conosco Prolet, ignoro chi sia mai, eppure la qualita' di quel che scrive e' convincente in se'.
Tuttavia, oggi leggo il post di Bonilli sul suo blog, che la contraddice. E' da segnalare che il luogo dove avviene questo scambio di opinioni e' un luogo che attiene alla comunicazione "dal basso", pure se questo luogo virtuale e' condotto da chi fa informazione "dall'alto" (il Giornalista, cioe'); per inciso, l'aspetto che mi piace infinitamente del blog di Bonilli e' proprio questo, e cioe' il fatto che lui, che potrebbe scrivere 'ex cathedra', usa anche il sistema dal basso, giacche', come lui stesso osserva, per entrare nell'argomento il blog e' un sistema piu' veloce; cito letteralmente: "se aspetto la prossima guida del Gambero per dirlo, passeranno ancora 11 mesi, se lo scrivo nel forum del GR e in questo blog lo indico subito ai lettori".
Ed e' cosi' che il sottoscritto, dopo l'opinione "dal basso" di Prolet, legge l'opinione "dal basso" di Bonilli, e ricambia un'altra volta idea, e pensa che probabilmente Don Alfonso meriti (se, e quando capitera' l'occasione) una visita.
Insomma, riguardo al far opinione, piu' che il chi conta il come. Bonilli non ha paura a mettersi in gioco ed affrontare la fossa dei leoni dell'informazione "dal basso". Quanti (Giornalisti con la gi maiuscola) fanno come lui?
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