Ha ragione il big boss del Gambero ad indignarsi sulla comparsata (l'ennesima) di Vissani a Domenica In. Ma che ci si puo' fare?
Tempo fa leggevo un dato Nielsen secondo il quale solo il 20% dei consumatori acquistano vini di qualita'; confermava un dato da me solo percepito, che ripetevo e ripeto spesso: noi addetti ai lavori 'specializzati' lavoriamo per una schiacciante minoranza dei consumatori.
Dovremmo rassegnarci: la qualita' per le masse, per la maggioranza, e' un mito irraggiungibile, o peggio, e' una bugia. Lo so che questo elitarismo del pensiero e' irritante, ma mi piacerebbe essere smentito: in un ambito commerciale dove i pezzi disponibili sono (a seconda del produttore) poche migliaia di unita', che senso ha dire che le masse (milioni di individui) sono i destinatari di tale qualita'?
E, al di la' del dato aritmetico, che educazione hanno le masse? La dura realta' e' che le masse ricevono (per esempio) l'educazione alla ristorazione di qualita' da Domenica In; tantovale rassegnarsi al dato ineluttabile: le masse possono, se gli va bene, trovare qualcosa di Zonin o Antinori al supermercato. E glissiamo sul discorso prezzo/qualita'.
Ci sono aspetti affascinanti in tutto questo. forse, il piu' curioso e' che si devono smentire, una volta per tutte, le equazioni speculari ricchi=consumatori di qualita' e poveri=consumatori acritici. Fatto salvo il dato che solo una ristretta elite consuma qualita', curiosamente questa ristretta elite non coincide, non automaticamente, col numero delle persone abbienti.
Capita ogni giorno, in enoteca, di vedere lavoratori interinali che scelgono cose elitarie. Oppure proprietari di barche (lavoro vicino ad un piccolo porto per yacht) che mi chiedono il Tavernello in brick (si stiva meglio nelle barche, ho appreso). Che dire; il primo pensiero e': ma che senso ha spendere decine di migliaia di euro in una barca (non so esattamente quanto costi una barca, dal che si dovrebbe capire che non ne ho) quando poi compri una roba che, in questa sede, mi rifiuto di qualificare? I ricchi non sono l'elite.
Pero' le elite ci sono, sono le persone che hanno un approccio critico con quello che consumano e, immagino, con quasi tutti gli aspetti della loro esistenza.
Da ultimo, bisogna dire che la mia tesi ha almeno un aspetto negativo: le minoranze schiaccianti non possono, fatalmente, sviluppare grandi fatturati. Se questo e' seccante, e' pure uno spunto per immaginare perche' non c'e' interesse per le elites.
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