Ah, bello tornare a casa. Quattro giorni abbastanza intensi, piacevoli, e qualche bella scoperta. Essere sistematici non e' facilissimo, e' sera tardi, la stanchezza eccetera. Tantovale procedere per punti, due o tre cose, buttate li'.
1. Ma che gli piglia ai siciliani? Possibile mai che un buon rosso di Sicilia mi costi piu' di un Docg piemontese? E' il secondo anno di fila che vedo prezzi preoccupanti in Sicilia, ed in generale al sud, mentre a nord vedo Barbaresco (dico Barbaresco, mica pizza e fichi) che costano meno di un qualche sconosciuto Nero d'Avola; mah. Per non dire di Chianti notevolissimi che rispetto al citato siciliano costano la meta'. Ari-mah.
2. Definitivamente, se avessi un euro per ogni volta che ho sentito formulare il termine "minerale" durante questi quattro giorni, non avrei bisogno di lavorare, mai piu'.
3. Scene di incomunicabilita' a Villa Favorita. Stand di vini alsaziani, con giovane produttrice alsaziana; come e' noto ai piu', l'Alsazia e' una regione europea passata dalla Germania alla Francia, dopo la Prima guerra mondiale; i paesi hanno nomi tedeschi, gli abitanti (ergo pure i produttori di vino) hanno nomi tedeschi, vinificano riesling e gewurtztraminer, ma sono francesi: difatti l'avvenente produttrice che ho davanti parla francese, e capisce pure il mio inglese (cosa encomiabile in se'). Arriva un tizio ad assaggiare, tedesco, che in tedesco si rivolge alla produttrice alsaziana; io non parlo tedesco ma lo capisco, mentre per ironia della sorte e della storia geopolitica l'alsaziana non lo parla ne' lo capisce; il tedesco parla solo tedesco, essendo coerente, ed in tedesco chiede all'alsaziana notizie su una certa vendemmia; l'alsaziana guarda prima lui poi me, con occhio implorante, tipo: "ma che dice, questo?" cosi' io in inglese spiego all'alsaziana che vuole il tedesco. Lei mi risponde in francese ed io rispiego il tutto, rigorosamente in italiano, al tedesco; e concludo: "hai capito?" E lui: "nein". A quel punto sento il bisogno di un'aspirina.
4. In mezzo alle altre vicende, sono andato qui. Naturalmente c'era lui e pure lui, nonche' lei; ho conosciuto anche lei. Piu' tantissimi altri che non so dire. Come direbbe lui, son cose. A proposito, tu c'eri?
Fiorenzo, al nostro incontro dibattito c'erano tanti amici blogger, ma c'era soprattutto, e qui bisognerebbe pubblicare una sua foto, per dare l'idea di che stia parlando, la splendiderrima (passatemi l'aggettivo) Nerina Di Nunzio del Gambero rosso.
RispondiEliminaVoto: standing ovation...
E da qui pensando al Gambero rosso, nasce, spontaneo, lo slogan: meno Bonilli, meno Bonilli, più Di Nunzio !
Non sei d'accordo ?
Ma anche la ragazza tatuata, amica del fantastico produttore di vini del Jura (Labet vignerons), era da pensieri non proprio casti...
Franco, forse e' tempo di introdurre un quarto parametro valutativo oltre a vista, olfatto e gusto: avvenenza della produttrice; tuttavia le assaggiatrici reclameranno l'avvenenza del produttore, sai, la par condicio..
RispondiEliminaAlla tavola rotonda sono arrivato in ritardo e non ho fatto a tempo a conoscere tutti, e mi sono perso la persona che dici. Ma e' stato un gran bel debutto.
Ma eri tu il Fiorenzo che ho conosciuto alla fine, allora???
RispondiEliminaConcordo con te cmq, il parametro "avvenenza del produttore" vale tanto quanto l' "avvenenza della produttrice". Anche l'occhio vuole la sua parte!
Si, io [a prop, bello assai il tuo intervento].
RispondiEliminaC'ero anch'io :-))
RispondiEliminaProprio un bell'evento.
Ciao a tutti,
Max
Ho notato anche io i prezzi terribilmante alti dei vini meridionali...forse con una eccezione. In Puglia ho trovato ancora prezzi discretamente buoni.
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