venerdì, marzo 20, 2009

Il famoso rapporto prezzo/prestazioni

Tra le mani mi sto rigirando la fattura annua del contratto di manutenzione relativa al mio registratore di cassa: 139 euri. Si tratta di una delle circa seimila tasse occulte, o gabelle medievali, che sono di pertinenza di ogni bottegaio che voglia operare nella legalità (o che perlomeno ci prova). E' sempre molto rischioso, e difficile, valutare il rapporto prezzo/prestazioni del lavoro altrui; di fatto, per centotrentanove euri, una volta all'anno, un tecnico della locale concessionaria Olivetti si fa un giro attorno al registratore di cassa, lo guarda, guarda me, mette un adesivo, lo firma, e se ne va. All'incirca sei minuti di lavoro, al lordo dei saluti e al netto dei mavaffa che mi tengo in tasca. Tutto ciò vale quella cifra? L'ho detto, è difficile da definire. Io sono un mercante, e so valutare, nello specifico, il prezzo di una bottiglia di vino, riferito al suo valore qualitativo; al di fuori di questo, appunto, ogni giudizio si fa rischioso.

Quindi, facciamo un esempio con qualcosa di più consono alle mie competenze. L'altroieri ho acquistato sei bottiglie di Pedro Ximenez, un vino rosso ambra cupo (da uve bianche) dolce, fortificato (liquoroso) proveniente dalla zona di Jerez. Si tratta, nello specifico, di una delle espressioni più esaltanti del concetto di vino da meditazione; un vino sontuoso, immenso in abbinamento col cioccolato. Questa è la home dell'azienda produttrice. Circa la produzione, la faccio breve: per ottenere una bottiglia di questo nettare serve il lungo metodo soleras, con percentuali di vino-base affinate oltre vent'anni. E veniamo al punto: una cassa di sei bottiglie costa, fatturata, euri 106,32.
Da come la vedo io, la manutenzione del registratore di cassa cosa all'incirca cento euri più del suo valore reale. E questa cifra rappresenta, semplicemente, un esborso privo di giustificazione.

6 commenti:

  1. hai ragionissima, e veramente ogni giorno paghiamo centinaia di euro di robe cosi', soldi letteralmente regalati. Bisognerebbe poter fare qualcosa. Bel vino, eh?

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  2. Fiorenzo, massima solidarietà per le continue vessazioni (se non ci si sostiene tra noi "giovani" imprenditori...), e massimo rispetto per il vino, che ho avuto il piacere di riassaggiare proprio ieri sera, anche se di un altro produttore.

    Una sola osservazione, se mi permetti: il PX è da considerare a tutti gli effetti un vino bianco, in quanto bianca è l'uva - Pedro Ximenez, appunto - da cui deriva; il colore al limite del nerastro è dovuto alle ossidazioni che intercorrono durante l'appassimento prima ed il lungo invecchiamento col metodo solera poi, non ai pigmenti delle bucce.

    giuliano

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  3. Oh caspita, grazie Giuliano, ho proprio mancato la cosa (ero convinto che usassero uve nere). Correggo :)

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  4. Caro fiorenzo io ne ho due registratori, o come direbbero al ministero delle finanze misuratore di cassa, di uno semplice pago 198 euro di quello dove c'è pure installato il software per lo scarico e carico via penna ottica con codice a barre 280 cucuzzelle,
    si sa quando una cosa diventa obbligatoria per legge........
    io mi sto chiedendo quando diventerà obbligatorio per legge comprare 10 paste con la crema tutte le domeniche

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  5. be', l'obbligo del pasticcino domenicale ex lege farebbe contenti molti; tipo la mia dietologa.

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  6. Ecco la (vera) forza dell'Italia: quel certo irriverente, corrosivo, ma sano, salutare, irrinunciabile e irriducibile senso dell'umorismo...se non ci estingueremo come popolo (magari sepolti sotto un cumulo di inutili/inspiegabili "pizzi di Stato") sarà solo per questo.

    L.

    ps: il Pedro Ximenez è uno dei miei vini del cuore. Insieme a qualche stroncante Manzanilla e ad un discreto numero di Oloroso. I love Jerez!

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