martedì, febbraio 01, 2011

Non odo parole che dici umane

Negli ultimi anni sono riuscito a pagare anticipatamente i miei fornitori, nel 90% dei casi. Il target è il 100%, e ormai ci sono. Nonostante questo circolo virtuoso, non accade nulla di esaltante. A parte gli sconti ridicoli per chi paga anticipato, sembra che questa formula interessi poco. Poi, al di là della sostanza, c'è pure un problema di forma, diciamo un problema di comunicazione.
Davanti a me ora ho questa lettera precotta, la tipica lettera di richiesta di pagamento di un fornitore: "da una verifica di controllo risulta inevasa la fattura numero...". Che uno direbbe: ah, ecco, vedi che qualcuno lo fai ancora soffrire?
Non è esattamente così. Sotto Natale ho richiesto una fornitura veloce all'agente (sì, c'è sempre qualche rappr combinaguai) precisando che, come negli ultimi due anni ormai, avrei pagato quel fornitore anticipatamente. Quindi, nel dettare l'ordine al telefono, chiedevo all'agente di passare in giornata per l'incasso. Son passati due mesi, il rappr non s'è visto, in compenso l'azienda, come tutte le aziende del settore, è dotata di un software automatizzato che a scadenza periodica sforna l'elenco degli insoluti, stampa la lettera (e infine qualcuno imbusta e lecca fisicamente, immagino) ed ecco qui l'inutile missiva. Eppure sarebbe bastata una piccola verifica, per vedere che io non sono inseribile tra le "sofferenze". E invece non succede (mai) niente di simile.
Intendiamoci: alcune aziende hanno centinaia di clienti. Migliaia. Non sono in grado di controllare se ed in quale misura alcuni clienti possano essere esentati da questo brutto, formale, freddo modo di comunicare. Coerentemente con l'automatizzazione necessaria, bisognerebbe quindi trovare una soluzione. Dopo qualche anno di rapporto commerciale, bisognerebbe inserire una riga di codice, una modifica al software, che con un flag identifichi il cliente: con questo, niente letteracce. Magari generando un mail automatico solo all'agente, e ottenendo, con questo, anche un piccolo risparmio.
Invece, come dicevo, questo non succede mai. Il rapporto che abbiamo con certi fornitori è inumano: nel senso che le aziende non sembrano composte da persone, ma da mainframe ostinati. Queste aziende non mi parlano con parole umane ma mi trattano sempre e soltanto per quello che sono, un numero. Sembra che la modernità consista essenzialmente in questo. Poi ovviamente hanno la brochure aziendale dove c'è il contadino con lo scarpone infangato nella vigna, la mano callosa che taglia il tralcio, i testi fuffosi pieni di "territorio", "tradizione". La mia colpa peggiore è essere sensibile a questi dettagli: perché riesco solo a pensare, come direbbe il poeta (un altro, diverso da quello del titolo): "Ma andate a cagare, voi e le vostre bugie".

3 commenti:

  1. Non fa una piega. Da apprezzare in special modo il titolo del post (perfetto) e la sua frase finale.

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  2. Grande verità la tua Fiore.

    Ho dibattuto spesso con aziende che utilizzano questa "procedura" che, ti assicuro, a volte é migliore di una solerte ed isterica impiegato/a che si, ti parla, ma lo fa nel modo peggiore.

    E non puoi stracciarla e buttarla nel cestino.

    Alcuni mi hanno spiegato che devono avere una procedura, appunto, rigida e certificata per aderire alle nuove normative europee sul credito: in parole povere o tu cliente mi dimostri che sei in grado di recuperare con solerzia i tuoi crediti o io , banca, non ti sconto le fatture.

    Lo sconto in percentuale che ti viene applicato è ,poi ,figlio del momento: oggi il denaro costa davvero poco. Se già ne possiedi.

    Cosa propongo alle aziende( e ai clienti):
    utilizzo della domiciliazione bancaria (RID) a 30 giorni con sconto pari al pagamento consegna/anticipato; indubbi vantaggi di gestione per tutti ed eliminazione delle spese incasso per il corriere.
    Comunicazione dei contenziosi solo al rapp. che deve (e anche pagato - pochissimo neh!- per questo compito, nei mandati è voce di compenso a parte) gestire la riscossione nel migliore dei modi. Conoscendo i clienti e la loro storia.
    Tempi di "nervosismo" condivisi: certo che io, cliente, mi inbufalisco a riceve un sollecito dopo 6 giorni dalla scadenza ma non posso offendermi se ricevo una lettera dura e diretta dopo 120 giorni.

    In ultimo: i clienti che pagano anticipato sono meta dei miei pellegrinaggi spirituali. In ginocchio sui ceci :-)

    Ciao.

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  3. Provo a spiegare l'arcano, almeno dal mio punto di vista.
    In innumerevoli casi, quando c'e' un ritardo di pagamento il cliente accusa l'agente di non essersi presentato a riscuotere. L'agente, quando interpellato risponde che non e' vero, che c'e' andato 5 volte, che tre volte non c'era la persona, due volte non aveva il libretto degli assegni, ecc.
    E' difficile stabilire qual'e' la verita'. Forse si puo' dire con una qualche approssimazione e generalizzazione, che la verita' sta nel mezzo.
    Il punto cruciale e' che la maggior parte delle aziende sa di non portersi fidare completamente dell'agente per alcune questioni, come quella dell'incasso, perche' esiste un conflitto di interessi evidente (eh si, ma non apriamo il capitolo di tutti i conflitti di interesse italiani per carita'). E' il conflitto tra chi da una parte deve rappresentare un azienda come plurimandatario (la maggior parte dei casi), anzi molte aziende, per poter portare a casa un fatturato decente per campare. Solo che le aziende, specialmente se non di zona e se non appartengono a quella categoria, sempre piu' rara, di marchi che si devono per forza avere, possono cambiare. Via una di Morellino, dentro un altra di Morellinoi, per cui la fedelta' all'azienda e' relativa. Quello che non si possono permettere di fare gli agenti e' invece di cambiare i propri clienti. Certo, una selezione viene fatta, e sara' sempre piu' fatta perche' e' vero che e' ormai impossibile sostenere la spesa di andare a recuperare 320 euro di fattura dopo un anno e dopo 5 visite, sia per l'azienda che per l'agente. Ma la gran parte della clientela, che comprende buoni pagatori in piccola percentuale (diciamo 30% ad esagerare), mediocri pagatori e pagatori in peggioramento (il resto), la deve tenere a bada. Di qui la tendenza a chiudere un occhio col cliente che fa un po di manfrina. Da qui la necessita delle aziende di spedire qualche lettera.
    In piu' ci sono ancora moltissimi agenti che non sono professionali, che non leggono gli scadenziari (tanto si aspetta il terzo sollecito per far pagare il cliente amico), che non hanno un ufficio, un organizzazione solida e un sistema di comunicazione diverso dal cellulare.

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