Da quando sono iscritto al Registro Pubblico delle Opposizioni, le telefonate a bottega sono aumentate: una media di quattro-cinque al giorno, anche quelle odiosissime, con la voce registrata. Bella roba, eh? Il fatto è che, come suggerisce Daniele Minotti (e come si legge sulle FAQ del sito) bisogna
"verificare che non sia stato dato il consenso al trattamento dei propri dati per finalità di telemarketing a singoli soggetti (per esempio aziende dalle quali sono stati acquistati prodotti o servizi oppure tessere di fidelizzazione cliente eccetera) che effettuano operazioni commerciali o promozionali via telefono da fonti diverse dagli elenchi telefonici pubblici (di cui art. 2, comma 2 del Codice) purché ciò sia avvenuto nel rispetto delle norme vigenti sulla privacy"Tutto chiaro? Non basta riuscire a registrarsi (cosa che richiede competenze sovrumane, vista la macchinosità dei vari form), alla fine bisogna sbattersi a cercare chi mai avrei, comunque, autorizzato. A me questa sembra solo una cosa: italietta.
Anche per noi stesso problema.
RispondiEliminaAbbiamo iscritto le nostre utenze telefoniche al "Registro delle opposizioni", senza aver dato consensi al trattamento dei dati, lo scorso anno. Tempo 15 giorni e le telefonate sono esponenzialmente aumentate.
Da 3 a 8 chiamate al giorno, più o meno dalle stesse compagnie.
Sembra che questo tanto innovativo registro, presenti più bachi di qualsiasi altro sistema infomatico o che sia magari una vera e propria fregatura legalizzata.