In questo avvincente post Luciano Pignataro mescola un sacco di cose: essenzialmente i suoi profondi irrisolti con l'editore di Dissapore Network, e con qualche altro amico. Nella foga riesce ad infilare pure me, e per questo mi tocca puntualizzare la parte di borborigmi che mi riguardano. Per il resto, posso solo augurargli di trovare quella serenità che apparentemente gli manca.
Luciano dice una cosa giusta, e una sbagliata (una tra le tante, ma ho detto che qui parlo solo di quel che riguarda me). Affermando che io sia favorevole a "l’idea di un sapere che si forma attraverso la chiacchiera urlata, anonima, senza un filtro specialistico" si riferisce al concetto di conoscenza emersiva che deriva dalle conversazioni in rete - e sì, è vero che io sia acceso fautore di questa dinamica virtuosa. Non è ovviamente vero che mi interessi la chiacchiera urlata e anonima. Solo chi non mi conosce può pensare che io abbia una simile perversione. Solo chi non conosce le dinamiche delle conversazioni in rete - e dei suoi limiti oggettivi, che io non manco mai di indicare - può permettersi una simile sequela di inesattezze. Circa la parte relativa ai filtri specialistici, siamo tutti in ansiosa attesa di vederli esplicitati. Se passano per cose che cominciano con "ordine" e finiscono con "dei giornalisti", essendo ormai disposti allo sghignazzo, l'effetto comico sarà facile da raggiungere.
Nell'ecosistema della rete si aggirano svariate bestie - tra queste, certo, anche le scimmie urlatrici (e pure qualche dinosauro). La dinamica orizzontale della conoscenza, che qui si pratica, richiede un po' di lavoro di discernimento anche in chi legge. Per esempio eliminando urla di scimmie oppure altri rumori provenienti da sauropodi in via di estinzione. Quanto allo sproloquio finale che mi associa a Berlusconi, avendo esaurito le mie energie, lascio (appunto) al discernimento del lettore il gravoso lavoro.
E a proposito di estinzione, con l'occasione (come si dice) mi è gradito segnalarvi un estratto niente male relativo all'ultima conferenza di European Wine Blogger (grazie, Elisabetta):
"Il fatto che ci sia questa conferenza è la prova che il vecchio mondo del wine writing sta sparendo - ha detto Andrew Jefford - La creatura che eravamo abituati a chiamare wine writer sta morendo. Con questo, voglio dire che la confortevole vecchia vita fatta di viaggi stampa, degustazioni per giornalisti, affabili articoli di stampa ... è finita per sempre".
Due righe di spiega ufficiali però ci starebbero, non solo per quel rispetto verso i lettori a cui fa cenno Pignataro ma anche per tener fede a quel principio di trasparenza così prezioso di cui in tante occasioni ci siamo trovati a parlare.
RispondiEliminaFilippo
La cosa non riguarda me che, come noto, ho abbandonato la nave mesi fa.
RispondiEliminaCerto Fio, parlavo in generale.
RispondiEliminaFil.
P.s.: colgo l'occasione per segnalarti un'anomalia tecnica. Tentando di commentare con la modalità "nome + url", nella finestrella del chapta che si apre successivamente alla pressione sul tasto "pubblica" manca il bottone di invio del form. Io sono riuscito lo stesso tirando "a occhio" ad arrivare sul bottone con il tasto "tab", cioè con tre pressioni dopo aver inserito il chapta e un tasto invio. Ma se si vedesse il bottone sarebbe più usabile ;)
Noi giornalisti saremo morti e inutili come dici tu, ma lo dici da tanti anni che mi ricordi quel vecchio predicatore in Non ci resta che piangere con Troisi e Benigni: ricordati che devi morire, ricordati che devi morire! Ti rispondo come Troisi: mo' me lo segno.
RispondiEliminaIntanto però sarebbe carino che tu ci raccontassi perché hai abbandonato la barca che hai contributo a creare?
Poi galateo avrebbe voluto che venissi a replicare lì dove la critica ti è stata fatta, senza chiamarti scimmia, e non in questo spazio dove evidentemente ti senti protetto da non so cosa.
Fprse è proprio questa stata la vostra debolezza, non essere abituati a un contradditorrio vero, ma solo a quello che sapete gestire, magari con nickname inventati
Posso capire che non ti va di parlarne vista l'implosione del progetto che tanto ti aveva coinvolto.
Fa niente, vengo io da te, non ho problemi di ruoli:-)
Anzi, se vuoi, posso ospitarti: il mio blog è ancora vivo e vegeto. E scusa se mi gratto-)
Io capisco che tu abbia di meglio da fare che essere il mio esegeta, ma che "voi giornalisti" siate morti ed inutili non è esattamente quel che vado dicendo. Altri, molti e molto più importanti e seri di me, dicono (anche) che state morendo, che è una cosa un po' diversa, e che sono in corso cambiamenti profondi nelle dinamiche dell'accesso alla conoscenza. Su questo, in effetti, convengo: combinazione proprio ieri leggevo:
RispondiEliminahttp://mariotedeschini.blog.kataweb.it/giornalismodaltri/2012/11/18/che-resta-del-giornalismo-e-dei-giornalisti-nelluniverso-disintermediato/
Sul "dove" replicare, se permetti (e pure se non lo permetti) decido io. Dire che non siamo abituati al contraddittorio, (noi, chi? "il popolo del uebb"?) - noi che usiamo queste piattaforme che sono la quintessenza del contraddittorio, è la milionesima prova che tu (stavo per dire "voi", pensa) devi chiarirti meglio le idee sul mezzo (rimando al link sopra). Infine: forse eri distratto, appunto non sei il mio esegeta, ma al momento non mi mancano editori. Peraltro su questo blog ho annunciato la fine della mia collaborazione con Intra, inserendo le motivazioni che mi andava di dire, perché c'è un limite anche allo scrutarsi l'ombelico (e se lo dico io...). Quella che tu chiami "implosione" riguarda chi è rimasto, e io rispondo per me, non ho titolo di rispondere per gli altri. Sulla questione dell'anonimato, onestamente, mi arrendo: è inutile spiegare se non hai capito già. E' schiantante, ogni volta, rispiegare da zero cosa valga, o significhi, l'anonimato in rete - peraltro per uno come me che non lo pratica.
Tutti i mestieri cambiano, caro Fiore. Anche quello di enotecario, enologo, viticoltore. Ma, questo il punto, restano mestieri, specializzazioni.
RispondiEliminaHo iniziato con gli articoli che si inviavano fuorisacco e ora sto sul
web come una triglia, tu invece sembri legato all'idea, piuttosto
singolare, secondo cui è il mezzo che determina il contenuto.
Un cellulare è un cellulare, dipende da come lo si usa. Sono visioni opposte, me ne rendo conto, ma non credo che la tua sia la più moderna, è solo una espressione del pensiero debole contemporaneo.
L'anonimato è sempre stato lo strumento più efficace negli stati autoritari per colpire gli avversari e i delatori nascono in Grecia.
Ti ringrazio molto per questa tua pazienza nello spiegarmi tante
cose, ricordi quei generali che avendo perso tutte le battaglia
vanno in accademia a insegnare.
Già, perché a implodere è stato il tuo progetto sul web, non il mio. Ed ora è troppo comodo per te tirarsene fuori. Anche tu fai parte di questa implosione e sei responsabile di quel che è accaduto.
Mi fa solo specie, carissimo, questo tuo atteggiamento nordcoreano
nel non spiegare cosa è successo. Sei molto poco web e tanto gazzetta ufficiale per usare un tuo metro di giudizio.
Il mio articolo parte dalla voglia di sapere, esattamente quello che avete fatto voi (ti spiego, voi di Intravino) per questi tre anni.
E' troppo? Bah. Anche io scelgo dove commentare, vengo da te.
Evidentemente non ci capiamo: non essendo io il dominus di alcunché, non ho titolo per fornire alcuna spiegazione - anche se ti divertono le affermazioni roboanti del tipo "anche tu fai parte di questa implosione e sei responsabile", totalmente prive di fondamento (magari questa registrala come notizia, una buona volta). Questo post serviva a puntualizzare altro, come avrai letto.
RispondiEliminaVedo che indulgi nel tuo amore per indicare figure a cui associarmi: da Silvio a Pyongyang. Non so quanto rallegrarmi, ma va bene.
E da quando in qua per raccontare qualcosa bisogna essere dominus?
RispondiEliminaAccidenti, altro che Intravino, questo è Intraclan:-)
Vabbè Luciano dai.
RispondiEliminaMi sembra una questione di eleganza.
Che Gli editori dovessero delle spiegazioni ai lettori mi pare sacrosanto ma Fiorenzo, oltre ad essere uscito da Intavino da diversi mesi, non è editore di alcunché se non di questo blogghe, per cui, elegantemente, lascia che siano gli altri a decidere se e come rendere note le motivazioni che hanno portato all'interruzione delle trasmissioni ed ai loto eventuali progetti futuri.
Io penso che ne avremo notizia molto presto, basta attendere.
Fil.
"tu invece sembri legato all'idea, piuttosto singolare, secondo cui è il mezzo che determina il contenuto." (cit.)
RispondiEliminaMcLuhan si starà scompisciando nella fossa.
Antonio Tomacelli