In enoteca questa settimana c'è un nuovo arrivo e un ritorno. La novità è rappresentata da Cascina Praiè, che produce pigato, rossese, pure rosé, della Riviera e altri classici del ponente ligure. Tutte cose che ho trovato niente male e infatti comprate al volo. Tra l'altro (piccola anticipazione) Praiè è al momento il primo e il solo produttore ligure di una bollicina rifermentata colfondo (questa la capiscono solo gli enofili hardcore ma non disperate, poi ve la spiego meglio). Quindi indovina un po' chi è l'enotecaro che ve la vende, prossimamente.
Il ritorno è Maso Bergamini, con Pinot Nero Trentino e Teroldego ma soprattutto con un metodo classico, Trento Riserva, dalla lunghissima presa di spuma (significa che è buono): ha grande pienezza ed eleganza quasi butirrosa.
Oddio scusate, ho detto "butirroso". C'è che ormai quando mi lancio nelle descrizioni dei vini mi sovviene solo dopo un po' che è arrivata l'alba delle descrizioni minimaliste. Bisogna andare per sottrazione, meno dici meno meglio è. Io sarei pure d'accordo.
Anzi vi elenco di seguito i descrittori positivi del vino che uso ultimamente:
- Niente male (vedi sopra).
- Hum, ci siamo.
- Ah, ecco, sì.
- Bel lavoro.
- Oh, finalmente.
- Questo piace.
Quelli negativi invece sono:
- Bah.
- Annata sfortunata, peccato.
- Nah.
- Siamo distanti.
- Non lo capisco (che è un po' come "non sei tu, sono io").
- Vediamo come evolve (che è un po' come "le faremo sapere").
Mah.
RispondiEliminaboh.
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