Questo è un blog enoico. Il vino è un alimento totalmente diverso da qualsiasi altro: evolve, ha carattere ed è imprevedibile (come l'umanità, insomma). Per questo è interessante. E non è industriale.
venerdì, settembre 21, 2007
I famosi contenuti
Tanto per proseguire nel tema del post precedente: quando hai un contenuto globalizzato, magari un po' anonimo, magari un po' amorfo, (e soprattutto, se non hai uno straccio di vitigno autoctono) la meglio cosa da fare e' affidarsi al contenitore, ovvero la forma prima della sostanza. Non potendo contare sull'appeal del vino, tanto vale profondere ogni energia sull'etichetta, cercando di scovare la combinazione visuale o cromatica piu' abbacinante. Preciso che la qualita' dell'etichetta e' un tema che angustia piu' di un produttore, pure il piu' serio, ed io non sono l'interlocutore piu' adatto a valutare i loro encomiabili sforzi, siccome continuo un po' ingenuamente a credere che il winemaker dovrebbe concentrarsi sul vino e non sull'etichetta; ma credo, appunto, di essere minoritario in questa opinione, quindi ininfluente. Oggi (esempio) inutilmente sbuffavo su questo sito dove si esibisce una galleria di etichette che dovrebbero, a loro dire, fare colpo. Ma certo, come negarlo, mettere Marilyn (non Manson) in etichetta e' una gran cosa; soprattutto se il vino sara' sui 55/100 di punteggio, almeno ti consoli con l'immagine. Poi ecco la felice nemesi: un magistrato in Alto Adige avrebbe sequestrato le sciagurate bottiglie con Hitler in etichetta, non so se avete presente il genere. Il produttore di tanta meraviglia peraltro mette in etichetta Mussolini, Che Guevara, Napoleone, Lenin, Stalin, Marx, insomma un ecumenismo parcondiciante dell'etichetta esecrabile. Sfortuna vuole che Adolf sia stato giudicato appena un po' troppo apologetico dei noti reati. Come diceva quel tale, ci sara' pure un giudice a Berlino.
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Mi vengono alcune osservazioni da fare: forse non e' casuale che il magistrato in questione abbia giurisdizione in Alto Adige; a dare un occhio alle proporzioni delle etichette dedicate all'uno o all'altro personaggio, non sembra che il produttore sia stato tanto parcondiciante: una certe insistenza su uno dei temi mi pare di averla notata. Detto questo e' veramente triste che delle semplici immagini (per altro riproduzioni di vecchi manifesti) su bottiglie di vino debbano essere regolate dal giurisdicente di turno.
RispondiEliminaLo so che non è carino rientrare nella blogosfera e subito rompere con un meme...
RispondiEliminaUn saluto e spero che tornerai a leggermi.
La mia religione mi vieta di partecipare ai meme. Pero' posso fixare il tuo link.
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