martedì, settembre 11, 2007

Sangiovese democristo


Il moscato e' diessino, il prosecco e' leghista: sulla Stampa odierna, amena presentazione di un libro di Andrea Scanzi.
Piccolo estratto: "il sangiovese, non me ne voglia, è democristiano. Ha sempre la maggioranza. Piace a tutti, lo trovi ovunque e il suo governo (alla Toscana) non cade mai, a conferma del vecchio detto per il quale moriremo democristiani. Come i reduci scudocrociati, dopo Tangentopoli - che per il vino è stato Metanopoli - si è scisso in partiti e partitini. Il sangiovese toscano, a sua volta spezzettato in vari tronconi (Brunello, Morellino, Nobile…), si è diviso tra Partito Popolare (Chianti Classico) e Forza Italia (i Supertuscans imparentati con cabernet e merlot). In Umbria, più austero e meno disposto al dialogo, sarà un teodem associato a Rocco Buttiglione (mi scusino gli amici del Torgiano Rosso Riserva). Nelle Marche, più aggraziato, si sposerà con il Montepulciano d'Abruzzo per garantirsi un allargamento della base elettorale, come il partito di Pier Ferdinando Casini".
Ovviamente non tutto e' condivisibile; io sono un bevitore compulsivo di prosecco, senza militare nelle camicie verdi.

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