martedì, luglio 01, 2008

Guardare il (vino)mondo con gli occhi del bottegaio

Durante il trascorso TerroirVino, peregrinando di tavolo in tavolo, volentieri mi accompagnavo con amici, clienti, conoscenti d'ogni tipo; assaggiare da soli e' utile a non farsi influenzare, ma assaggiare in compagnia e' divertente: ti permetti di maramaldeggiare con l'assaggiatore incompetente, ti zittisci e prendi appunti se affianchi quello in gamba. Dovunque andassi, comunque, ad ogni assaggio formulavo la richiesta canonica al produttore: quanto costa?
Ovvio, essendo io commerciante, dovevo acquisire il dato. Il freddo elemento finanziario contribuisce al giudizio finale: puoi pure produrre un bel rossone da 80/100, ma se lo metti 25 euri piu' IVA (che significherebbe, idealmente, 45 euri in enoteca) sei sostanzialmente fuori mercato. Con qualche sorpresa, assaggiando in compagnia di molti enoappassionati, mi accorgevo d'essere sempre l'unico a fare 'sta domandina: d'accordo, sara' il mio bieco lavoro da sensale, ma possibile che a nessuno interessasse?

Eppure, ribadisco: non si puo' formulare un giudizio davvero compiuto su un vino, se non si ha chiaro pure l'aspetto monetario; capisco che l'assaggiatore puro desideri estraniarsi dai bassi sentimenti mercantili, ma mi chiedo: fa bene? Il limite monetario, certo, e' soggettivo; per quanto mi riguarda gioca pure il raffronto: per 45 euri, quali altri vini migliori, piu' significativi, posso vendere a bottega? Ecco perche', per esempio, non vendo Nero d'Avola a quelle cifre (e ce ne sarebbero). Per meno bevi Brunello; e non ditemi che sono inconfrontabili: un Nero d'Avola a quel prezzo e' confrontabile, purtroppo per lui, con una miriade di supertuscan intermedi. Ma non divaghiamo; si diceva: l'assaggiatore farebbe bene a tener presente anche l'elemento prezzo.

Durante uno dei molti Viniveri/ViniDiContadini/Vinifighi ricordo un produttore encomiabile. Presentava il solito bianco-sulle-bucce di cui mai abbastanza sparlero'; colore del te'; puzze insopportabili; incomprensibile; punteggio: 55/100. Faccio qualche domandina sulla produzione, al che viene fuori quanto segue (indimenticabile): zona di provenianza Colli Bolognesi, duemila bottiglie prodotte, primo anno in assoluto di produzione, vinificazione "totalmente naturale senza nessun tipo di intervento di qualunque genere". Prezzo "ancora non so bene, sai, ancora non ho idea... almeno dieci euro piu' IVA". Sbam! - Svenimento dell'enotecario - una roba cosi' a 16 euri almeno al mio cliente? Siamo alla follia.

Poi, ovviamente, se questa e' la regola ci stanno le eccezioni. Accade pure che il bottegaio si lasci prendere dal sentimento (non ridete, puo' succedere) e si lasci sedurre da elementi altri (troppo lunghi da dire, qui) per cui ci innamoriamo, che so, di un Salvioni nonostante le cifre: quello che trasmetteva quel vino trascendeva il prezzo.

[Fotina lietamente scippata a questa gallery di Fil]

4 commenti:

  1. non vorrei essere troppo crudele ma secondo me almneo il 50% del popolo dei banchi d'assaggio alla fine certi vini non li compra mai e si limita ad assaggiarli in queste occasioni. A casa va sul sicuro e compra in GDO sotto i 5 euro quando al banco fa il grosso criticando vini da 50 euro in enoteca. So di attirarmi diverse antipatie dicendolo ma più vado avanti e più me ne convinco

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  2. L'aspetto commerciale fa parte a pieno titolo del vino. Il vino, da sempre, è fatto per essere commerciato e questo fatto ne costituisce l'essenza che lo lega alla realtà della vita.
    Personalmente diffido da quelli che il vino lo fanno per passione, mica per i soldi (però poi te li fanno chiedere da qualcun altro, perchè si sa, la passione non ha prezzo).

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  3. Gianpaolo, ultimamente mi lancio ad alta voce nella tua citazione "ohe', il vino si fa per venderlo!" imitando l'accento maremmano. Spiazza bene l'enosnobbone, funziona. :D

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  4. Da enoappassionato ho 4 casi:
    1. se il vino non mi è piaciuto non lo chiedo
    2. se mi è piaciuto abbastanza, chiedo il prezzo franco cantina.
    3. conosco già il prezzo
    4. di fronte a certi capolavori mi dimentico proprio di chiederlo e magari poi torno dopo mezz'ora.

    Al punto 2 le risposte sono le più disparate:
    1. Il volubile: da 5 a 8 euro (range del 55%!!!)
    2. Il timido: 10 Euro. Allora scatta la domanda: "ma in enoteca è a 35 Euro". Risposta "Sa certe enoteche sono un pò ..." Poi parlo con l'amico enotecario che mi dice che il produttore non vende a meno di 20
    3. Il grossista: "dipende quante ne vuole" Per 36 bottiglie ne regalo altre 6.
    4. L'ex KGB: "ma a lei perchè interessa?"
    5. L'organizzato: "Ecco il listino prezzi"
    e potrei continuare :-))

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