venerdì, marzo 13, 2009

Cronaca vera

Chi legge Il Mio Vino non lo confessa, ma la prima pagina che apre è quella della rubrica "la grande delusione" (magari poi non legge altro, ma questo è un discorso da snobboni, quorum ego). E' un esercizio tra il sadico ed il vojeuristico, e in fondo, diciamolo, chi di noi non ha mai sfogliato Cronaca Vera, dal barbiere: vogliamo vedere il sangue, la zuffa. La rubrica in questione prende un vinone a caso, trebicchierato o pentagrappolato o comunque multipremiato, e lo sbertuccia senza pietà. Nell'ultimo numero in edicola tocca al Moscato d'Asti De Miranda, di Contratto; un Asti assai sui generis, giacché è una rara versione nella quale la presa di spuma avviene con il lento ed elaborato metodo classico, e non con l'abituale Charmat; un vino di notevole spessore qualitativo, per quello che è il mio ricordo; gli assaggiatori de Il Mio Vino invece l'hanno infilzato senza pietà: troppo corto, troppo dolce, troppo disarmonico. Lasciamo però gli assaggiatori al loro destino di fustigatori: io mi concentrerò su un aspetto secondario ed accessorio.

I redattori del mensile hanno segnalato un notevole divario di prezzo tra diverse enoteche nelle quali hanno acquistato i campioni; come d'uso, e come da immagine qua sopra, hanno riportato gli scontrini. Si va da 22 Euro, fino a 34, per arrivare ai 44 Euro come prezzo massimo - e per la stessa bottiglia! In un colpo solo Il Mio Vino riesce nel meritevole compito di malmenare Contratto, e tutta la casta degli enotecari (bella performance) con i loro incomprensibili ricarichi - ed in effetti, tale divario è pure per me alquanto misterioso.

Eppure la vita dell'enotecaro non sembra tutta rose e fiori. Diamo un'occhiata da vicino ai tre scontrini.
Lo scontrino più basso, 22 euro, reca il numero progressivo 3, ed è stato battuto alle ore 17,21: solo il terzo scontrino emesso quando ormai è tardo pomeriggio. Lo scontrino intermedio, 34 Euro, ha numero progressivo di emissione 2, ma viene emesso alle ore 9,59: parrebbe che nella seconda enoteca gli affari vadano, di poco, meglio che nella prima. Il terzo scontrino, il più esoso, ha pure lui numero progressivo 3, ma è emesso nel primo pomeriggio. Cosa si evince da questo studio degno dei Ris di Parma? Primo: a condurre enoteche non ci si arricchisce. Secondo: l'enoteca più conveniente ha anche la performance più fallimentare. Buona partita Iva a tutti.

1 commento:

  1. Salve Fiorenzo, volevo farti i complimenti per l'analisi sugli scontrini davvero interessante hai spirito investigativo. Per quanto riguarda IL MIO VINO secondo me è davvero un giornaletto paragonabile a Cronaca Vera proprio come dici tu.
    A presto. Anselmo

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