C'è un fatto che tendo, ogni anno, a dimenticare: gli ultimi giorni prima di Natale si vedono i clienti più strani. Ogni volta ci ricasco, e ogni volta mi sorprendo un po', pensando "ma guarda questo". Voglio però precisare: il mio sentimento è, ormai, sempre benevolo. Trovo imbarazzante il commerciante che si lamenta dei suoi clienti, e io non sono certo quel genere.
Oggi un signore anziano, molto incerto e dubitoso, compra tre rossi toscani per un regalo. Vinta ogni diffidenza, mi chiede "una di quelle sue scatole" per confezionarli. Ma certo: è normale che gli omaggi si confezionino così. Poi ci pensa un po' su e mi chiede se posso donargli un'altra scatola, perché vuole regalare un certo prosecco che imbottiglia lui (testuale). "Ma certo" dico io sorridendo. Allora si prende coraggio, e me ne chiede una terza. Dico di sì, ormai mi sta simpatico: voglio vedere che s'inventa ancora. Alla fine esce contento. Passa un'ora e ritorna: mi chiede "uno di quei sacchetti di carta dorata" con i quali mi ha visto fasciare alcune scatole ad un altro cliente. Ovviamente lo assecondo, e gli chiedo: "lei ha tre scatole, è sicuro che non gli servono tre sacchetti"? e forse teme che io sia ironico, perché mi dice che ne basta uno. E invece io ero pronto a regalargli anche i fiocchi. Del resto venerdì finisce il mondo, che me ne faccio, ormai, di tutti quei nastri?
Sia come sia, sembrano gli ultimi giorni di Pompei. Ma io sono grato ai miei clienti, che mi hanno preferito. Appunto, grazie a voi, e Buon Natale.
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