venerdì, gennaio 13, 2006

Si dice il peccato.

Ci sono ambiti nei quali siamo encomiabilmente rispettosi della privacy, per cui notizie come questa sono sempre avvolte da un piacevole manto di nebbiolina: "Secondo le indagini della Guardia di Finanza di Cesena i sette avevano posto in essere un'organizzazione che produceva del vinello gassificato che veniva imbottigliato in alcune cantine di Cesena e Castel San Pietro (Bologna)" [Chi sarebbero 'sti sette? Quali cantine?] -- e ancora: "Nel raggiro venne coinvolto pure un noto grossista di Treviso che aveva comprato un grosso carico di Moet Chandon che si scoprì falsificato" [Noto? E il nome, no?].

D'altra parte, ancora non ho capito chi comprava la farina da Casillo. Nessuno, parrebbe.

1 commento:

  1. Farina inquinata e finto champagne. Quando si dice "è finita a tarallucci e vino"!!!

    Luk

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