giovedì, settembre 28, 2006

Sui tombini delle fogne, come tanti scudi antichi


Stamattina a bottega si comincia bene; mi rigiro tra le dita la contravvenzione appena ritirata all'ufficio postale; leggendo SPQR sulla busta ho un momento di depressione: una multa da Roma? Sono anni che non transito per la capitale. Chissa' che grana. Mi preparo, mestissimo, alla trafila per un ricorso che immagino elefantiaco come la burocrazia di quella citta'.

E cosi', chiamo il loro numero telefonico per le informazioni. Prima sorpresa: dopo due (dicesi due) squilli, risponde una signora gentile che mi passa l'ufficio multe. Ancora sotto shock per aver parlato con un essere umano, e non con un robot col quale premere tasti numerici, attendo. E penso: ma questa mi fa parlare con l'ufficio multe del Comune di Roma? Deve essere una bolgia infernale di gente che urla "a dottò" e "anvedi".
E invece, dopo un minuto risponde una vigliessa, dolce e garbata, chiede il numero di verbale e visualizza sul computer la foto della mia presunta infrazione; tanto basta per svelare l'arcano: "signor Sartore, e' stato un errore di trascrizione di targa; innanzitutto provvedo ad annullare immediatamente la multa, e mi scuso per il disturbo che le abbiamo arrecato".

E' finita cosi': niente raccomandate, niente ricorso all'Aia, niente suppliche, nessuna delle trafile medioevali che prevedevo. Resto col telefono in mano, la bocca aperta, e non mi pare possibile aver assistito a tutto questo. Hanno risolto la cosa in due minuti, e mi hanno chiesto scusa. Si sono scusati! Ho appena il fiato per balbettare i miei complimenti.
Ripenso ai miei stupidi pregiudizi, plasmati sulle invettive di Alberto Fortis, e mi vergogno pure. No, davvero, se leggete questo da qualche ufficio romano: grazie.

3 commenti:

  1. Effettivamente siamo molto progrediti, negli ultimi tempi.

    RispondiElimina
  2. Ottimo il postare anche notizie belle, in mezzo al marasma di notizie negative che si leggono in giro. Ahhhh che pace :-)

    RispondiElimina
  3. ogni tanto e' bello sentire il rumore della foresta che cresce... rispetto a quello fragoroso dell'albero che cade.
    Speriamo che presto anche a Genova ci si avvi sulla stessa strada.

    max

    RispondiElimina