Questo è un blog enoico.
Il vino è un alimento totalmente diverso da qualsiasi altro: evolve, ha
carattere ed è imprevedibile (come l'umanità, insomma). Per questo è
interessante. E non è industriale.
martedì, giugno 26, 2007
Now check this out
Sempre parlando di gente troppo avanti: guardate come blogga questo bel tipo. Che poi, uno che fa venticinquemila contatti al giorno, ha ragione a prescindere.
Sono gli sponsor di bottletalk, tra l'altro, se non sbaglio. Belin, perché in Italia nessuno sponsorizza progetti come vinix ? Mi servirebbe un tizio come questo... ;-)
Per il secondo vino, menziona Spectator, poi lui gli da 89+ punti : che precisione, circa 89,25? Caspita, mica male per un vino che lui stesso definisce sbilanciato.
Poi con Trimbach si lascia influenzare dal prezzo e dall'etichetta, e gli da 91 malgrado i lfatto che le uve gli sembravano deboli e gli aromi pure.
Lo avesse fatto aslla cieca, avrei voluto vedere. ;-)
Boh, per la TV va bene, e' una specie di Jamie Oliver wannabe...
non è il solo che beve davanti a youtube! ci siamo anche noi di burde www.youtube.com/daburde e soprattutto l'AIS Toscana!!! www.youtube.com/aistoscana
bah, io ho visto qualcuno dei suoi video, in particolare quello che degustava in mezzo alla bufera di neve ce tutti dicevano essere spassoso e non mi ha fatto ridere per niente. Tra l'altro dice sempre le stesse cose, con un accento americano allucinante. In altre parole sono stato uno dei 25,000 in un certo giorno, nel senso che sono proprio stato UNICO!
Gary è una vera e propria star ormai. E' bello prendere i primi video e fare il paragone con gli ultimi video. All'inizio era un po timido e impacciato, ora è diventato sciolto e un filo aggressivo, secondo mia moglie ha preso delle lezioni per parlare in video. Qual'e' il segreto di tanto successo, di uno che si mette a degustare i vini (per venderli, visto che il tutto nasce da una enoteca, la Winelibrary) in video? Il linguaggio, che a molti può sembrare banale e semplice, ma funziona in USA, dove molti si sentono troppo a disagio di fronte al linguaggio da iniziati. Per es. a proposito di uno chablis mi pare, una volta disse che sapeva di "flint" (pietra focaia), alludendo alla mineralità, e per spiegarlo disse: provate a leccare la pietra d'ingresso che sta davanti a casa vostra! Insomma, banale, irriverente, ma funziona per chi lo guarda. E poi è business 100%, perché i vini li vendono loro. Tra l'altro devo dire che a me piace questo coinvolgimento del business. Sembra dare maggiore forza e maggiore impulso al web 2.0, senza timore di conflitto d'interessi o altro. La contaminazione di tanti canali e voci rende persino superato il concetto stesso, visto che basta non guardare quello che ti sembra "falso". E' un po il concetto che ripetevo a proposito del caso scoppiato per Viaggiatore Gourmet. A me sembra proprio che in Italia, rispetto agli USA, manchi questo motore propulsore delle aziende.
Appunto, Gianpaolo, il tipo a me piace, piu' per il modo irrituale con il quale comunica, e alla fine il messaggio viene dopo. Il purista della comunicazione enoica avra' sempre da ridire sui modi, ma io continuo a credere che certo tipo di aplomb, di ingessatura del discorso intorno al vino, alla fine e' un boomerang. Fatte le debite proporzioni, nel mio piccolo io tendo a fare altrettanta caciara nei miei corsi e nelle mie degustazioni guidate; funziona, serve a tranquillizzare tutti quelli (ancora troppi) che ci vedono come strane bestiacce. A questo proposito ti consiglierei una lettura perfino irritante apparsa su Slate tempo fa: ecco come ci vedono: http://www.slate.com/id/2168406/
Sono gli sponsor di bottletalk, tra l'altro, se non sbaglio. Belin, perché in Italia nessuno sponsorizza progetti come vinix ? Mi servirebbe un tizio come questo... ;-)
RispondiEliminaMi correggo, sono gli sponsor di cork'd. Che comunque siam sempre lì, web 2.0 del vino a manetta.
RispondiEliminaE che cce vo', tu ci metti la telecamera e io il cazzeggio: quando assaggio faccio sceneggiate pure piu' colorite
RispondiElimina:D
Confermo la bontà dei vini di Martin Malivoire, non facili da trovare, il primo ad aver piantato gewurz nella zona di Niagara.
RispondiEliminaPeccato che 'sto tipo risolva tutto in punti (90 per Malivoire? Checc... vuols dire?).
Diverso nella presentazione, ma il contenuto èla solita menata...
Per il secondo vino, menziona Spectator, poi lui gli da 89+ punti : che precisione, circa 89,25? Caspita, mica male per un vino che lui stesso definisce sbilanciato.
RispondiEliminaPoi con Trimbach si lascia influenzare dal prezzo e dall'etichetta, e gli da 91 malgrado i lfatto che le uve gli sembravano deboli e gli aromi pure.
Lo avesse fatto aslla cieca, avrei voluto vedere. ;-)
Boh, per la TV va bene, e' una specie di Jamie Oliver wannabe...
non è il solo che beve davanti a youtube! ci siamo anche noi di burde www.youtube.com/daburde e soprattutto l'AIS Toscana!!!
RispondiEliminawww.youtube.com/aistoscana
bah, io ho visto qualcuno dei suoi video, in particolare quello che degustava in mezzo alla bufera di neve ce tutti dicevano essere spassoso e non mi ha fatto ridere per niente. Tra l'altro dice sempre le stesse cose, con un accento americano allucinante.
RispondiEliminaIn altre parole sono stato uno dei 25,000 in un certo giorno, nel senso che sono proprio stato UNICO!
bacca
Non e' tanto cosa dice, ma come. Un gran bel caciarone.
RispondiEliminaGary è una vera e propria star ormai. E' bello prendere i primi video e fare il paragone con gli ultimi video. All'inizio era un po timido e impacciato, ora è diventato sciolto e un filo aggressivo, secondo mia moglie ha preso delle lezioni per parlare in video.
RispondiEliminaQual'e' il segreto di tanto successo, di uno che si mette a degustare i vini (per venderli, visto che il tutto nasce da una enoteca, la Winelibrary) in video? Il linguaggio, che a molti può sembrare banale e semplice, ma funziona in USA, dove molti si sentono troppo a disagio di fronte al linguaggio da iniziati. Per es. a proposito di uno chablis mi pare, una volta disse che sapeva di "flint" (pietra focaia), alludendo alla mineralità, e per spiegarlo disse: provate a leccare la pietra d'ingresso che sta davanti a casa vostra!
Insomma, banale, irriverente, ma funziona per chi lo guarda. E poi è business 100%, perché i vini li vendono loro.
Tra l'altro devo dire che a me piace questo coinvolgimento del business. Sembra dare maggiore forza e maggiore impulso al web 2.0, senza timore di conflitto d'interessi o altro. La contaminazione di tanti canali e voci rende persino superato il concetto stesso, visto che basta non guardare quello che ti sembra "falso". E' un po il concetto che ripetevo a proposito del caso scoppiato per Viaggiatore Gourmet.
A me sembra proprio che in Italia, rispetto agli USA, manchi questo motore propulsore delle aziende.
Appunto, Gianpaolo, il tipo a me piace, piu' per il modo irrituale con il quale comunica, e alla fine il messaggio viene dopo. Il purista della comunicazione enoica avra' sempre da ridire sui modi, ma io continuo a credere che certo tipo di aplomb, di ingessatura del discorso intorno al vino, alla fine e' un boomerang. Fatte le debite proporzioni, nel mio piccolo io tendo a fare altrettanta caciara nei miei corsi e nelle mie degustazioni guidate; funziona, serve a tranquillizzare tutti quelli (ancora troppi) che ci vedono come strane bestiacce. A questo proposito ti consiglierei una lettura perfino irritante apparsa su Slate tempo fa: ecco come ci vedono:
RispondiEliminahttp://www.slate.com/id/2168406/