mercoledì, dicembre 10, 2008

Una certa idea di crisi

Un segno esteriore del mio stato di crisi (ne abbiamo quasi tutti qualcuno) è il cambiamento nelle dinamiche di vendita e pagamento che quest'anno concedo ai clienti; in sostanza, spiego alle aziende acquirenti di omaggi natalizi, che le dilazioni di pagamento (che si prendevano) non sono applicabili; come spiego in questi casi, io so fare bene svariate cose, so comprare e so vendere vino, ma sono un pessimo banchiere, non è il mio lavoro. Il discorso l'ho rivolto, finora, ad un paio di allegre pecore nere, che comprano a Natale e pagano a Pasqua; una di queste ha detto "non c'è problema" - ergo, preparato l'ordine e la fattura, oggi arriva un loro dipendente a ritirare la merce; e indovina un pò? Non aveva alcun assegno con sé. Ora, domanda: che faccio, lo uccido? Ovviamente gli consegno tutto, e faccio finta che vada bene.

4 commenti:

  1. per mia fortuna questa cosa l'ho fatta circa 6/7 anni fa escludendo chi non pagava o pagava alle famose calende, quelle greche!
    Oggi fortunatamente per me ho pochi clienti di quelli lì, quelli delle strenne, ma come si dice pochi ma buoni

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  2. Fiorenzo, se fossi in te appenderei in bella vista nella tua enoteca un quadretto con questa frase:
    "Ho fatto un patto con le banche: loro non vendono vino, e io non concedo merce a credito".

    Chissà, forse funziona...
    ;-))

    L.

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  3. Io metterei questo quadretto: "per colpa di qualcuno, non si fa credito a nessuno (e fino a qui...); se veramente volete pagare quando vi pare, allora apritevi una enoteca o un ristorante!"
    Ogni riferimento a persone conosciute e al tenutario (si puo' dire cosi'?) di questo blog sono assolutamente non volute e casuali, ci mancherebbe! Non tanto per la categoria in generale...

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