Il ritaglio che vedete proviene da una delle molte riviste parecchio patinate che mi arrivano a bottega, aggratis (grazie, eh). La famosa supremazia del web sulla carta stampata passa per cose così: se tu scrivi una mezza vaccata, pure mezza sgrammaticata, in rete, stai sicuro che in dieci secondi arriva un commentatore a metterti in riga. "Azzo dici pirla, si scrive charmat". Oppure: "Ma come azzo fai a dire che a differenza delle aziende del nord specializzate nella produzione di spumanti, noi col nostro prodotto abbiamo ottenuto successo per qualità gusto originalità, ma vatti a nascondere" e via così. Magari abbiamo fortuna e troviamo commentatori più urbani, ma non è mica detto.
Ora, se io potessi scegliere tra un'informazione bidirezionale, bilanciata e conversazionale come è quella in rete, e l'informazione ingessata, monodirezionale, indiscutibile e al riparo da voi trolloni, come quella della carta stampata, non avrei dubbi: carta stampata tutta la vita. Vuoi mettere? Nessuno che ti rompe le palle, e magari pure un po' di belle sovvenzioni statali per la stampa. Il fatto è che questa possibilità di scelta non c'è più, quasi per nessuno - anche se qualcuno, come si vede, si salva ancora. Finché dura, beati voi.
"Metodo charmant" è una delle perle più belle da anni: anche decidendo di farlo di proposito non si riuscirebbe ad essere tanto raffinati nell'elaborazione di uno sfondone.
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