venerdì, gennaio 04, 2008

Anno nuovo, polemicuccia vecchia


"Anche il mondo del vino sembra essersi reso conto dell'importanza di Internet - i produttori utilizzano sempre più strumenti come blog, forum e newsletter". Cosi' annunciata, questa lieta novella di Reuters meritava un clic, giusto per vedere di chi si parla. Spiace rilevare, da subito, un irritante vezzo: si elenca una serie di siti, senza nemmeno un link. Scusate il momento-indignodromo, ma siccome pure il neanderthaliano enomondo "si rende conto dell'importanza di Internet", che ne direste, signori Reuters, di fare altrettanto? Vi pesa un tag? Mah, e doppio mah.
Comunque, il non linkato Winenews.it narra, appunto, che i produttori si starebbero attrezzando per il due-punto-zero (era circa mezz'ora che non scrivevo due-punto-zero, stavo gia' in crisi). Winenews ovviamente linka tutti, e io sono felice di non dovermi digitare ogni url; clicco il primo, il secondo, il terzo in ordine di presentazione; soliti sitarelli fighetti in flash, pop up e musichette, che nostalgia, gli anni '90; pure qualche scivolone (Caprai invita a cantine aperte 2007); ma su queste cose non si deve maramaldeggiare, nessuno e' perfetto; semmai complimenti a florio.it, che disabilita la funzione backbutton tenendoti prigioniero nella loro home; questa, in termini strettamente informatici, si definisce "vaccata". Alla fine, scorsi cinque-sei link, indovina? Nessuno ha un blog, nemmeno un forum (peraltro inutillimo). Che film hanno visto, i signori Reuters?

8 commenti:

  1. penso anche io due cose:
    o il blog è troppo sopravvalutato da noi che lo usiamo (giampaolo incluso) oppure lo stanno boicottando in blocco tutte le agenzie stampa classiche.
    Ora non vedo come i pur belli siti di santa margherita, planeta e company stiano facendo qualcosa di 2.0 o solo lontanmente social!
    In un articolo come questo non veder parlare di Poggioargentiera (che non è solo blog ma pure pubblicità online, piazzamento di prodotti su kelablu, cobranding con altri siti come alter-eno, reportage in america, vendemmia in diretta, scelta del nome e dell'etichetta "social") è un pò preoccupante.
    In tal materia i sospetti sono più di uno...vedi anche quello che penso in questo mio post (scusa se lo linko diretto da qui http://vinodaburde.simplicissimus.it/archives/523 ).

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  2. Su Winenews Poggio Argentiera e' linkato per ultimo, bonta' loro.

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  3. Mi hanno riferito che in realtà il mio sito, che non è che sia poi nulla di speciale, è stato inserito proprio per la presenza del blog, quindi in effetti in qualche modo questo l'hanno valutato.
    Ma a breve vedrete che roba, grazie alle magie di Lorenzo Giuggiolini... :-)

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  4. Ma se il vino ha ancora da scoprire il marketing, figurati il web, come sempre in Italia sull'agroalimentare abbiamo una grande conoscenza di prodotto ma zero in comunicazione e marketing.
    Fiorenzo ti ricordi il tuo ragionamento su Giordano? con loro ti puoi registrare; http://www.giordanovini.it/site/index.php?page=main&name=registrati, per fare cosa? secondo me per loro fare micromarketing

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  5. ottimo commento Fiorenzo, ma una domanda: ti sei chiesto quanti dei siti citati sono riferiti ad aziende che, diciamo così, sono in ottimi rapporti di "collaborazione" con winenews.it?
    così, tanto per sapere...

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  6. No, ho tralasciato completamente l'aspetto; ho spesso questi momenti di buonismo veltroniano.
    :D

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  7. Grazie Signore, grazie, grazie Signore grazie, graaaazieeee !
    Ave o Maestro, lei ha illuminato il mio cammino per l'intero 2008. Spero (mi riferisco al post precedente) le cose possano trovare altre angolazioni da cui poter essere osservate.. ehm, per così dire. Ma questo post, questo post ! Un abbraccio, Fil.

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  8. Ehm...mi pare evidente. Entrati nel cinema a proiezione iniziata, hanno scambiato per il film quella che invece era solo la pubblicità...
    ;-))

    L.

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