Nel semi-consueto tour per cantine in Langa, ieri, mi sono trastullato col termine Superpiedmont. Che, come intuira' il wine aficionado un po' skillato, identificherebbe la nebulosa di uvaggi ibridi, mix di barbera, nebbiolo, ma pure dolcetto, grignolino, ed ovviamente robe internazionali - merlot, cabernet; il tutto, sa ça va sans dire, affinato in barrique; questi sono la variabile piemontese dei Supertuscan, ed in definitiva quel genere di vini che fanno estrarre l'aglio, il crocifisso ed il paletto di frassino ad ogni tradizionalista.
Il wine blogger che sia hip, quando pensa di aver trovato qualche genere di termine originale, fa bene a cercare su Google prima di postare qualsiasi cosa; e con questo devo ammettere che si, Superpiedmont non l'ho inventato io, inutile tirarsela tanto, molti altri gia' lo userebbero.
E' un momentaccio per qualsiasi uvaggio nobile (nebbiolo, oppure sangiovese grosso, ci siamo capiti) che osi miscelarsi con uve non autoctone; la parola d'ordine e', o dovrebbe essere, territorialita', valido parafulmine per gli strali dei puristi; senza fare troppa fatica (o forse sono di manica larga), mi capita ultimamente di incrociare Superpiedmont sobriamente territoriali, nei quali l'impronta del vitigno regionale non si fa stravolgere dalla piacioneria; e comunque debitamente cioccolatosi; non una quadratura del cerchio (l'austera nebbiolitudine e' altra cosa), ma vini non allineati o assuefatti alla banalita'. Il miglior assaggio di ieri proviene da Marco Brangero, produttore dell'area di Diano d'Alba. Langhe Rosso "3 Marzo" 2005, blend di nebbiolo al 70%, 15% barbera, 15% cabernet sauvignon; affinato 18 mesi in tonneaux nuovi. Cosa mi piace maggiormente? La vividezza del nebbiolo nell'interpretazione modernista, la sericita' di un legno presente e non invadente; punteggio glorioso - 87/100 - e prezzo in enoteca sui quindici euri. Two thumbs up. Piccolo suggerimento sul produttore: si sta allargando (in senso positivo, intendo); ha affittato un ettaro a Serralunga, e per il 2010 (avete pazienza, si) produrra' Barolo. Essendo attratto dai bianchi liguri, ha ugualmente rilevato una cantina nella zona di Caravonica, e quest'anno uscira' con la prima annata del suo Pigato. Indovina chi lo vende.
Az. Agr. Brangero
Via Provinciale, 26 - 12055 Diano d'Alba (CN)
Tel. e fax 0173/69423 - mail m.brangero[at]libero.it
Se me lo permetti, "sa va sans dire" non si scrive cosi, ma "ça va sans dire", o anche "cela va sans dire" (più sostenuto).
RispondiEliminaguarda fiore che io mi sono spinto pure a dire SuperCampanians per i vari Serpico e Terre di Lavoro e SuperUmbrians e SuperMarchigians e ancor SuperSicilians per i vari cab+merlot+autoctono del caso.
RispondiEliminaE ultimamente ci sono anche grandi SuperLazios come il MaterMatuta a base syrah e petit verdot.
Aspettiamo che diventino DOCG...
Dobbiamo riconoscere a Bruno De Conciliis la titolarità di essere stato il primo in tempi ancora non sospetti a mettere in etichetta la dicitura Supercampano .
RispondiEliminaSi trattava e si tratta dello Zero ,(Aglianico in purezza, di cui il 40% circa subisce un periodo di appassimento)
vino che nasce dalla sua collaborazione con Winny D'Orta
a presto
Rui
Az. Agr. Brangero.
RispondiEliminaE' quello di cui mi facesti assaggiare la bottiglia da botte?
Luk
Yes, proprio quello: imbottiglia il 2007 in questi giorni, appena arriva ti faccio un fischio.
RispondiEliminaYez!
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