venerdì, maggio 23, 2008

Fine di un mito

Dunque vediamo, e' maggio, io in questo periodo dell'anno ho una scadenza, un appuntamento fisso, se ben ricordo... e non sono le tasse. Ah, si, ora rammento: la mia vetrinetta dei vini nella locale Coop, dove da un-bel-po' di anni io passo e ripasso a vedere che succede a quel certo Barbaresco di Pio Cesare del '98, imperterrito in piedi sotto ai faretti, in attesa che qualcuno lo salvi.
Colpo di scena: quest'anno non c'e' piu'.



Confesso che ci sono rimasto quasi male, a non ritrovare il mio vecchio amico; si vede che qualcuno ne ha avuto pieta'. Pero', al suo posto, un nuovo Barbaresco di Pio svetta, una vendemmia 2001; a guardare bene, la targhetta col prezzo... ecco, quella che esibiva fiera la dizione Pio Cesari, non c'e'. La bottiglia e' sottotitolata "Brunello Docg Campoqualchecosa", peraltro all'invitante prezzo di euri 19,40.
Un vecchio proverbio cinese dice "non si bastona il cane che affoga". Certo che ce ne vuole, di buonismo, per non maramaldeggiare sulla Coop-sei-tu. Uff.

1 commento:

  1. Ma sei impazzito? Osi dire qualcosa contro la Coop? Sei fortunato che hanno chiuso l'ospedale di Quarto, altrimenti....

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