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Quando scopri un nuovo blog (thank you
Peperosso) passi un po' di tempo a leggerti con piacere tutti i post che ti sei perso. Per esempio,
questo di acquabblog.
Acquabblog e' il corporate blog di
Acquabuona.it -- non so bene se si dica corporate ma vabbe', suona
cool.
Comunque, dicevamo, il post in questione: che fine ha fatto il pernicioso
Volorosso? L'acquablogger va al supermercato e nota che le bottiglie latitano, e si domanda, ma come, prima imperversava, e adesso?
Questi sono i famosi
sondaggi fatti nel tinello di casa, e sono
autoreferenziali ed
ombelicali, quindi mi vanno benissimo. La lettura mi ha fatto ricordare dell'unica volta che mi e' capitato di assaggiare una bottiglia di vino
branded Volorosso; pure proseguendo nello stesso stile autoreferenziale-ombelicale, se uno parla di un vino magari con tono critico, sarebbe il caso che l'avesse assaggiato: per quanto mi riguarda, un solo assaggio di una sola tipologia rende il test alquanto limitato, ma ve l'avevo detto, siamo in modalita' assai tinello-di-casa.
Orbene, l'assaggio. A casa di amici, gruppo eterogeneo; tra questi, qualcuno sensibile agli spot televisivi, si fa irretire dalla
teribbile rèclame Volorosso (hai presente, quella col tipo io-sono-quello-che-se-ne-intende che ti apostrofa: "occhio a Volorosso!" e cosi' si assaggia una
Bonarda Oltrepo'. Seguono note degustative. Tralasciando l'aspetto cromatico, olfattivamente nulla di che (solita mora, ma pure qualche puzza), in bocca e', come dire? Dimenticabile. Fine delle note gustative. Una roba che si situa, in punteggio centesimale, sui 65/100.
Ora, il problema e' il seguente. Lo spot di Volorosso parlava, se ben ricordo, di
vini di qualita' elevata; quindi la domanda sorge spontanea, chi e' stato che ha contraffatto questa bonarda? Essi', perche' non so voi, ma io piazzo la qualita' elevata dagli 80/100 in su. Qui ci sono due possibilita', o quella bonarda e' contraffatta (falsificano
Sassicaia, hai visto mai che pure
Volorosso?) oppure, semplicemente, quello spot racconta fandonie. Mumble-mumble.
Vabbe' dai, mentre meditavo, pensavo pure ad un'altra cosa. In Francia quelli che imbottigliano vini di diversa provenienza, che raccolgono ed assemblano vini magari senza nemmeno possedere vigneti, si chiamano
Negociant. Tuttavia, questa cosa non ha la valenza negativa che puo' sembrare, anzi. I Negociant sanno che se selezionano prodotti eccellenti, si qualificano come eccellenti Negociant (semplice, eh?) -- e cosi' in Francia esistono magnifici Negociant che, senza essere Recoltant, ti garantiscono livelli notevoli.
Qui, da noi, le cose pare vadano un po' diversamente: la figura del Negociant alla francese latita. Nell'ambiente usiamo un termine,
Imbottigliatore, che non suona affatto onorifico. "Quello e' un imbottigliatore" diceva mio padre quando parlava di un commerciante che ti gabellava non-si-sa-bene che vino, e di che provenienza. Loro hanno i Negociant, noi gli Imbottigliatori.
Per essere come i francesi bisognerebbe lavorare con rigore, raccogliere sempre prodotti iperqualitativi, e farlo continuativamente, magari per decenni. Eh,
bisognerebbe.