mercoledì, febbraio 24, 2010

Ecco un'altra che non andrà a Sanremo

Se arriverò all'età di 88 anni, sarò così vecchio per sentirmi autorizzato a fumare marijuana. Non sono (ancora del tutto) impazzito, sto solo riflettendo su questo articolo - non privo di risvolti alquanto comici. In sostanza: negli Stati Uniti si sta diffondendo l'uso di droghe tra gli anziani, come cura (valida, parrebbe) contro dolori, nausea, insonnia. A questi arzilli vecchietti che si fanno e strafanno sembra difficile fare raccomandazioni. Che gli dici, che drogarsi accorcia la vita?
Intanto la notizia viene data così: "In her 88 years, Florence Siegel has learned how to relax: A glass of red wine. A crisp copy of The New York Times, if she can wrest it from her husband. Some classical music, preferably Bach. And every night like clockwork, she lifts a pipe to her lips and smokes marijuana". Be', fortuna che ci han messo Bach e il New York Times, altrimenti l'associazione col glass of red wine sarebbe stata ben triste.
Nel sito troverete l'inevitabile poll: "Should American Seniors Be Allowed To Use Marijuana?" - il risultato, dopo il mio voto, era niente male.

venerdì, febbraio 12, 2010

A che punto è la notte (si vabbe' titolo tragico ma mi piace)


I miei venticinque (milioni di) lettori si saranno accorti che non aggiorno gran che il blogghe. Ci sono alcuni ordini di motivi, ed ora ne fornirò almeno un paio, per soddisfare la vostra sete di conoscenza (non ci dormivate la notte, eh?).
Orbene, il primo motivo è certamente il più imbarazzante, perché ha a che fare con l'attitudine del blogger a scrivere cose dotate di significanza. Questa attitudine si disvela e si sviluppa in presenza di un elemento: l'ispirazione. Mi manca l'ispirazione - e ve l'avevo detto che è una scusa imbarazzante. Sarà che uno, a forza di tirarsela da creativo, finisce che ci crede pure.

Questo si collega ad un altro punto della condizione umana tipica del bloggarolo. Si parla sempre di crisi, c'è la crisi, la crisi ci opprime, le vendite sono in crisi, insomma si declina il termine crisi in tutti i modi possibili. Il fatto è che il termine non serve più, secondo me, a descrivere questa fase che boh, potremmo definire "storica", "congiunturale", fate voi. E' una fase che sta durando da (diciamo) la fine del 2007, ed ormai il termine "crisi" non ha più gran che senso per identificare una situazione che doveva essere passeggera ed è invece permanente. Come la vogliamo chiamare questa cosa, questo magma di nulla nel quale molti di noi sono immersi?
Il mio lavoro si è modificato nel corso degli ultimi anni. Come ho spiegato a qualche amico, si è trasformato da professione ad hobby. Insomma, avete presente quelli che dicono la frasetta scema "ho trasformato il mio hobby in una professione"? Ecco, io sono riuscito a fare l'opposto. Il mio lavoro ha una dimensione amatoriale, sono diventato un amateur tra gli enotecari. Quando le dimensioni fisiche del business diventano quelle attuali, è il caso di smettere di chiamare tutta questa cosa un business, e riconoscerla per quello che è: un passatempo. Tra le conseguenze che questo comporta, c'è la mia condizione attuale in termini di umore e morale: un sovrumano scazzo. Capisco che il termine sia alquanto irrituale, e giuro che ho provato a cercarne un altro, ma non riesco a descrivermi meglio di così. Scazzo all'ennesima potenza. Scazzo Cube. Roba che potrei usarlo come nickname o password.

Naturalmente ogni imprenditore che sia degno di questo nome dovrebbe esaminare con cura gli elementi che contribuiscono al declino. Ora, io non ho peggiorato il mio skill nel corso degli anni. Semmai (scusate l'immodestia) son diventato un po' più bravo. Il mercato invece attraversa le grane che vediamo tutti. Per esempio, tutti i commercianti che conosco hanno ridotto notevolmente le scorte a magazzino - io pure. Vedo negozi che hanno chiaramente gli scaffali sguarniti; lo notate pure voi? Stamattina, alle nove e venti, il bar che mi ha servito il caffè aveva emesso lo scontrino numero ventidue (e non è un evasore); è una media da suicidio, secondo me. Poi ovviamente aumentano le serrande abbassate per sempre con la scritta "affittasi", "vendesi". Nel mese di dicembre appena trascorso gli operai dei cantieri navali a poche centinaia di metri da qui, in tre giorni diversi, hanno bloccato il traffico. In quei giorni il quartiere era praticamente isolato dal mondo, c'era quel clima un po' irreale da austerity anni '70 quando non circolava manco un motorino; ovviamente in quei tre giorni gli incassi ne hanno risentito. Io credo che siano segnali. Non passa giorno che non veda agitazioni sindacali o lavoratori in strada. Quei signori sarebbero i miei clienti; in un mercato del lavoro che umilia il loro potere d'acquisto a livelli intollerabili, è chiaro che il lavoro del bottegaio diventa sempre più superfluo. Insomma, "non ci sono soldi" per dirla in modo semplice.
Oggi lavoro per un numero omeopatico di clienti, ai quali va tutto il mio amore. Siamo al di là dell'artigianato, siamo al fan club.

E c'è lo spettacolo che stanno offrendo molti fornitori, coi loro dir. comm. nervosi in un modo preoccupante. Con il valzer frenetico dei cambi di agente. Cambiano i venditori con la velocità del lampo, ottenendo l'effetto un po' surreale per cui l'agente Tizio, ritenuto inidoneo dall'azienda Tale, viene assunto al volo dall'azienda Tal'altra che ha appena scaricato l'agente Caio (che indovinate cosa corre a vendere: i vini di Tale. E via così). Poi circolano listini da analisi oculistica. Nel senso che, quando li scorri, pensi "non ci vedo bene" perché ci sono sconti assurdi oppure perché effettuano invii di quantitativi ridicoli (una cassa). E comunque noi siamo così alla frutta che non compriamo lo stesso.

Va bene, penso di aver fornito un'idea di minima della "cosa" nella quale fluttuo. E comunque non avevo certo l'intenzione di riassumere, descrivere, e tantomeno spiegare gli eventi socio-tecno-psico qualchecosa che abbiamo attorno. L'impressione (tanto per cambiare) è che stiamo navigando a vista, senza mappa e soprattutto marinati in un'informazione quasi totalmente fatta di menzogne. Capisci poi perché uno ha lo scazzo?

[L'immagine quasi rassicurante è di Gapingvoid.com]