Il lunedì, che è giorno di chiusura in enoteca, lo dedico spesso ai miei tour per vigne. Ieri il tema conduttore era (soprattutto) il nebbiolo tra Serralunga e Roero. Così la prima tappa è stata da Schiavenza, uno dei soliti noti per me, ad assaggiare i nuovi arrivati 2012. Mentre le vigne singole Cerretta e Prapò si confermano salde certezze, ho avuto un discreto innamoramento per il Barolo che reca in etichetta la menzione geografica del Comune di Serralunga d'Alba: speziato e molto balsamico, mordace, col bel caratterino tipico della zona di provenienza (Serralunga vuol dire longevità, potenza). Eppure è anche molto Barolo-da-bere, che per me rappresenta la quadratura del cerchio. (Prezzo: poco sopra i 30 euro). Poi certo, il mio cuore batte sempre per quel Barolo Chinato. La tipologia è curiosa: si prende un buon Barolo, si aggiunge alcol (cioè si fa un vino liquoroso) più la consueta ricetta segreta della casa (corteccia di china, forse chiodi di garofano, cannella, chissà che altro) per un vino dolce che ha la memoria del nebbiolo e la dolcezza antica e corroborante di un fine pasto/liquore fatto in casa. Chi lo prova una volta non lo dimentica più, e ne diviene dipendente. Costa 34 euro, ben spesi.
Poi dirigo la papamobile verso l'area del Roero, dall'altra parte del Tanaro dove i nebbioli generano altri rossi forse meno austeri ma non meno interessanti. Avevo il ricordo di un recente assaggio, e un nome segnato da qualche parte, Silvano Nizza. Andiamo a vedere, allora.
Forse un parametro per valutare la qualità dei vigneti potrebbe essere la frizione dell'auto: tanto maggiore è il consumo di questa parte meccanica necessario a raggiungere il luogo, tanto più interessanti potrebbero essere i vini che da lì provengono. Per arrivare alla Frazione Balla Lora di Santo Stefano Roero si sale, si sale molto, scali le marce e ad ogni curva la strada si stringe. Quando pensi "va be' adesso mi fermo e continuo a piedi" sei arrivato alla cantina.
Tutti interessanti gli assaggi in azienda, soprattutto l'Arneis 2015 promette belle cose, e certamente il Roero che è la Docg importante della zona. Appunto sono a caccia di nebbioli e quel Nebbiolo d'Alba 2013 è lui, è quello che volevo: un anno di legno poi vetro, austero e serio senza annoiare, anzi, condizionato da una beva contagiosa. Finirà sullo scaffale a 14 euro.
Si torna a bottega col carico prezioso, e si pensa già al prossimo lunedì.