mercoledì, febbraio 24, 2021

Vinitaly 2021 c'è (e lotta con noi)


Dice Dissapore che l'edizione 2021 di Vinitaly si conferma, dal 20 al 23 giugno, ed è in presenza, non virtuale. Al momento pare la miglior notizia del giorno, soprattutto quel in presenza. In un attimo di euforia ho cliccato il link degli accrediti stampa e, direi, ci stanno lavorando su. Manteniamo l'ottimismo. 
























Aggiornamento: niente da fare, salta anche quest'anno (seguono imprecazioni, ma lasciamo stare).

venerdì, febbraio 19, 2021

Assaggi fatti in casa


Come dicevamo nel post precedente, qui non si fanno assaggi se non autoprodotti, a casa, che ormai c'è poco da girare. Quindi ecco un po' di appunti sparsi di cose aperte per verificare che c'è di nuovo - nella mia bottega funziona così, tutto quel che si vende si assaggia, prima. A volte pure dopo, per conferma. Insomma è il solito lavoraccio. Comunque ecco qui.

Langhe Nebbiolo 2018, Cascina Corte. Eccolo il nebbiolo dei giorni nostri: né troppo pesante né troppo ciccioso, anzi lieve, delicato, che se volessi citare un esempio fuori area tirerei a mezzo i pinot nero, i rossi borgognoni (nientemeno). Però è proprio così, questo elegantone, finto magro, brilla per il suo aplomb. Sarà che siamo in zona doglianese, là i nebbioli vengono meno roboanti (credo). Sarà anche la vinificazione bionatural (credo). Un anno e mezzo in legno grande e non sentirlo: niente tono boisée, ma semmai fiori e spezie - tutto all'insegna della delicatezza. Per me un punteggio di 87/100, prezzo in enoteca sui 22 euro. 


Brézème 2018, Eric Texier
. Il syrah giù dalle parti della Côtes du Rhône nell'interpretazione di Texier, bel tipo di ingegnere che un giorno molla tutto e si mette a fare vino, rigorosamente naturale. Perfetto già al colore fitto e profondo, i profumi sono quelli: pepe, frutti neri, è succoso e succulento, una delizia totale, un'altra conferma da questo produttore che non mi delude mai. Qui direi 90/100 in carrozza, prezzo in enoteca 29 euro.


Moscato d'Autunno 2017, Saracco
. No, non mi sono sbagliato, è proprio vendemmia 2017: il Moscato d'Autunno deriva il suo nome dal fatto che le uve vengono vendemmiate tardi, quasi surmature, e danno un moscato sui generis, che si adatta ai lunghi, e lunghissimi, affinamenti. Tant'é che qui in enoteca io al momento ho una vera e propria mini verticale disponibile in vendita, di quattro annate. Questo '17 ha al naso note di crema pasticcera, salvia, frutta (tropicale, direi), e in bocca ha una vivida nervatura acida (ancora, e quando gli passa?) che ne determina la spettacolare bevibilità attraverso la dolcezza e la maturità. Grande bevuta sulla pasticceria, ma boh, io dico grande bevuta e basta. 91/100, in enoteca sta a 15 euro.


Fiano di Avellino 2018, Rocca del Principe
. Si dice che i vini dell'area irpina siano vulcanici, sentono il territorio, sanno di vulcanico, insomma sono piccanti di venature sulfuree al naso e poi in bocca. Si dice, è una specie di tassa, cioè è un descrittore inevitabile. Fatta la premessa, ora devo dire che questo Fiano è esattamente così: piccante, teso, estroso, sapido, pieno. Bevuta di grande godimento. Peccato che non riesco ad essere originale ma, sì: è proprio vulcanico. 89/100, prezzo in enoteca 18 euro.

venerdì, febbraio 12, 2021

Non divaghiamo

Una volta, molto tempo fa, quando c'erano le fiere del vino (vi ricordate, prima della pandemia) c'erano quelli che si lagnavano delle fiere del vino. Perché, dicevano, erano troppo caotiche, che il vino mica si assaggia così signora mia, in quella ressa. Oggi, che di fiere non se ne fanno più, chissà se pure a loro le rassegne eno mancano. A me di certo mancano. Ma nemmeno per la socialitudine (pfui), le fiere sono un fatto di mestiere: a me servivano, eccome, per assaggiare cose nuove. Per fare acquisti. E adesso come si fa? Che nemmeno si riesce a girare per regioni, e il lavoro del cacciatore di vini è diventato un percorso ad ostacoli? Ci si ingegna.

Va be', c'è YouTube, le videoconferenze, gli assaggi virtuali, gli incontri online coi produttori. Lasciate che ve lo dica: queste robe per me sono... come faccio a trovare le parole? A volte un'immagine è più utile a restituire il senso di quel che vorrei dire. Per me gli assaggi virtuali sono, ecco: 


E con questo ci siamo capiti.

Più che altro si fanno assaggi random comprando campioni in giro. Come sarà sto produttore? Eh, ci tocca mandare mail, aspettare, verificare, a volte va bene a volte meno. Com'è, come non è, in enoteca abbiamo nuovi arrivi, cose buone e a volte buonissime, tipo lo spettacolare Verdicchio di Coroncino assaggiato ieri. 


Ma non divaghiamo. Che è successo ultimamente? Tutto e niente. Siamo sopravvissuti al 2020, e questo è l'unico blog che vi fa il bilancio dell'anno a febbraio, e nel contempo vi fa gli auguri per l'anno nuovo: un bel record, eh?

Il lavoro dell'enotecario al tempo della pandemia è difficile come qualunque altro lavoro, e se pensate che l'ultimo DPCM ci impone la chiusura alle 18 (lo sapevate? Sapevatelo) questi fatti sono in grado di far passare, a me, la voglia di commentare e di lagnarmi. A questo proposito vi mostro quanto diceva qualcuno ultimamente, che coincide col mio pensiero, di nuovo la cosa dell'immagine che vale più di mille parole (e i nomi sono nascosti per proteggere gli innocenti, come in Dragnet), comunque ecco che penso:


Sarà anche che i fiumi di parole che strabordano ovunque mi hanno definitivamente annoiato, ma i fatti salienti del 2020 per me sono il (quasi totale) abbandono delle reti sociali. Ho pure mollato la collaborazione con Intravino, dopo più di dieci anni (signora mia, again) quindi cari produttori non sono manco più influencer, sorry. 

Ma non divaghiamo (again) e torniamo ai fatti. Questo diario enotecario risente, pure lui, della mia vaghezza ma almeno una cosa fatemela segnalare: questa enoteca in data 17 gennaio 2021 ha compiuto la bellezza di trenta anni di iscrizione alla camera di commercio. Tanti? Ma no, tranquilli, a Genova un negozio diventa storico solo dopo due o trecento anni dalla fondazione, quindi devo resistere ancora un po'. Nel frattempo, auguri a me, e a tutti quanti.