Il quartiere di Sestri Ponente, dove lavoro, ha una antica vocazione operaia, e stabilimenti storici come Fincantieri (riparazioni navali) sono letteralmente un monumento. Da quando è uscita la notizia della chiusura (oltre un migliaio di lavoratori licenziati) abbiamo visto manifestazioni, cassonetti bruciati, disperazione e ovviamente una cippa di niente da lorsignori. Tutto questo a poche centinaia di metri da qui. La novità vera, forse, è che il Centro Integrato di Via al quale appartengo, l'associazione dei commercianti, ha da un bel po' intrapreso una strada molto meno ombelicale e corporativa, tipica di certe associazioni di commercianti vecchio stile (deo gratias) ed ha chiaro che ormai i commercianti sono una componente integrante della città, assieme alle altre categorie, e agli altri lavoratori: quando un anello della catena si spezza, tutta la catena diventa inutile.
Per la verità l'associazione ha già messo in mora da un bel pezzo la nostra Pubblica Amministrazione. Genova affronta una decadenza spaventosa e chi ci amministra vive sulla luna. Per dirne una, dopo l'alluvione dell'ottobre scorso avevano promesso aiuti e tagli fiscali: indovinate un po' come è andata a finire. Bene, loro stanno sulla luna ma i nostri urlacci arriveranno fin lassù. Certo che vedere i commercianti in piazza, come punkabestia qualsiasi, fa proprio un gran bell'effetto.