[Se non avete compreso alcunché, circa quanto sopra cripticamente comunicato, cominciate da qui, graz].
Questo è un blog enoico. Il vino è un alimento totalmente diverso da qualsiasi altro: evolve, ha carattere ed è imprevedibile (come l'umanità, insomma). Per questo è interessante. E non è industriale.
giovedì, ottobre 27, 2011
lunedì, ottobre 24, 2011
Il mio (il nostro) ombelico
Quando uno dice "cazzeggio" riferito al blog. Cazzeggiatori and proud.
[Opera filmica di Lorenza Fumelli]
venerdì, ottobre 21, 2011
Quando uno è bravo, è bravo. E diciamolo
Io mi sento sempre un po' in imbarazzo a postare commenti sul genere "bel post" su Intravino. E' abbastanza demenziale farci complimenti tra di noi, capisco il culto dell'ombelico, ma a tutto c'è un limite. Però poi quando esce fuori una cosa del genere, francamente non so come comportarmi, mi verrebbe voglia di applaudire.
E allora lo scrivo qui: non ho mai stilato la classifica, ma il post che ha scritto oggi Emanuele Giannone è (diciamo) nel numero dei primi tre mai letti in tutta questa breve esistenza bloggarola.
domenica, ottobre 16, 2011
Questa settimana si assaggia Barraco
Da martedì a sabato prossimi, per tutta la settimana, in enoteca si esagera: degustazione gratuita dei tre ultimi arrivi di Nino Barraco. Grillo 2009, Nero d'Avola 2009, Pignatello 2008. "Non siam qui per vendere, ma per regalare".
[Il filmato viene da qui, chettelodicoaffare. Must read: alcuni assaggi di Barraco via Roberto Giuliani].
sabato, ottobre 15, 2011
Sangiorgi dixit
Uno dei miei guru preferiti parla del suo libro, e di vino, in questa intervista radiofonica. Dal minuto 8:43.
domenica, ottobre 02, 2011
Che sta succedendo
Post in modalità life streaming, riassuntivo di alcune delle due-tremila cose lasciate indietro. Il blog serve anche a questo, è la newsletter di me stesso. Anzi, partiamo proprio parlando di blogghitudine.
Definizione di blog (finalmente).
C'è stata una discussione sulla stanchezza di (alcuni) blogger: discussione stancante, stucchevole, confesso che pure io mi sono un po' stuccato. Vi rimando al pensiero di Filippo; aggiungerei, solo, che scrivere non è un fatto difficile, basta farlo quando si ha voglia. Ho sempre diffidato di quelli che "devo fare un post al giorno". Io, senza troppe stanchezze, continuo a trovare robe fenomenali nella blogpalla. Per esempio, ho cominciato a seguire Cronache dalla campagna, che mi sembra un pozzo (veramente un pozzo) di cose interessanti. E' il genere di blog che fa venire voglia di conoscere meglio chi lo scrive. Dopo aver googlato il nome della sua autrice, Silvana Biasutti, e dopo averne letto la biografia (e dopo essere cascato dalla sedia, e dopo essermi riavuto) ho continuato la lettura; tra l'altro in un passaggio (non ritrovo il link esatto ma c'è, da qualche parte) riesce a riassumere cosa sia un blog e cosa sia il giornalismo: il blog fa comunicazione e il giornalismo fa informazione. Cribbio, ma è proprio tutto qui, ed è geniale. Come mai non è venuto in mente pure a me? Adesso date retta, mettete a bookmark CdC oppure agganciate i feed, fate come vi pare, ma occhio a quel blog.
Ma la crisi?
Sulla famosa crisi non ho aggiornamenti. Cioè non ho un bel nulla da dire che non vi sia già noto. A meno che non siate straricchi, e della crisi quindi non vi importi una cippa (anzi, nel caso siate straricchi, lasciate che vi consigli una certa enoteca...)
E i guidaioli?
No, dico, ne vogliamo parlare? Vogliamo parlare delle guide ai vini che mugugnano "gne gne gne le guide son meglio delle recenze su Internet"? Vogliamo parlare della diatriba numero un miliardo tra stampa cartacea e wiki digitalizzato? Vogliamo rispiegare per la miliardesima volta tutto daccapo? Il mainstream professionale, la condivisione gratuita...
No, non vogliamo.
Ma che cavolo, ma pure voi però, scendere dal pero proprio mai eh? Poi uno dice che fa lo sprezzante. Va be', avevo concluso che non ne parlavo.
(Dice: ma a chi ti riferisci? Siccome i post vaghi che menano il can per l'aia, tipo "ci sono alcuni che affermano cose" sono irritanti, nello spirito explicit del mio blogghe annuncio che mi riferisco a quegli zuzzurelloni di Slowine con 'sto pezzullo. Pfui).
A proposito di stampa mainstream!
La mia strana avventura a L'Unità prosegue lietamente. Tuttavia sento di dovere almeno una spiegazione ai miei venticinque (milioni di) lettori. Come saprete siamo tutti immersi in un mondo affetto da bieca logica monetarista, per la quale il valore delle cose, e delle persone, si misura in danaro. Tralasciamo un attimo le conseguenze scellerate di questa logica (inutile mettersi a fare gli acchiappanuvole, al momento) e rispondiamo all'unica, preponderante e totalizzante domanda che tutti, ma proprio tutti, mi hanno fatto (o mi farebbero): "ma all'Unità, ti pagano??" - Bene, dovete sapere che su Internet io ho conosciuto solo due tipi di editori, che abbiano richiesto i miei servigi. Il primo tipo dice "non ti posso pagare"; il secondo tipo dice "non ti posso pagare PER ORA". Nella sostanza, gli effetti monetari sono identici: non si vede mai un soldo, in nessun caso. Comunque sia, L'Unità appartiene al secondo genere di editore. Tuttavia sta accadendo un fatto insolito, a L'Unità sto passando ad una inaspettata modalità pay. Il fatto mi sconvolge a tal punto che, francamente, ancora non ci credo. Ho cominciato a fare sul serio coi blogghe nel 2004 e ho visto una manciata di euri alla fine del 2011: ragazzi, fatevi sotto, che a bloggare vi pagate il leasing del SUV.
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