Ogni tanto mi chiedo a che serva esattamente Linkedin, e finisco per darmi la solita risposta: serve a creare connessioni. Tutto molto bello, ma insomma, anche molto distante e vaporoso. Qualche giorno fa però Linkedin mi ricorda che questo blog compie quindici anni - e le prime reazioni che ho avuto erano del tipo "com'è potuto succedere?"
Poi non contento, Linkedin mi consiglia modi per diventare più sharp, ché evidentemente i suoi insondabili algoritmi hanno rilevato questa necessità. Se è vero, ecco un altro punto di utilità in quella rete sociale.
Certo, quindici anni di chiacchiere in questo belmondo sono stati un bel giro. E siccome non ho ancora finito, si continua, possibilmente sharp.
Questo è un blog enoico. Il vino è un alimento totalmente diverso da qualsiasi altro: evolve, ha carattere ed è imprevedibile (come l'umanità, insomma). Per questo è interessante. E non è industriale.
venerdì, settembre 27, 2019
lunedì, settembre 09, 2019
Ricomincio da Montalcino (un posto a caso)
Settembre, andiamo. È tempo di... poi non mi ricordo come fa. Si ricomincia, insomma, è settembre, e questa è la non-notizia. Questo settembre per me arriva dopo un lungo periodo un po' particolare, convalescenza post-operatoria, e vi risparmio i dettagli - ma sono quelle vicende del tipo "il dottore dice che devi stare a riposo ALMENO un mese". E sono quei momenti in cui volevi essere davvero un dipendente del parastato, ma è andata come è andata, sei enotecaro. Quindi con qualche ritardo alziamo la serranda, e davvero si ricomincia.
Alla fine della lunga pausa riesco a fare una fuga veloce a Montalcino (un posto a caso). Bravo me, me lo dico da solo. Cos'è quella? Una breve vacanza? Una trasferta di lavoro? Tutte e due le cose assieme. E alla fine se devo prendermi un periodo pure breve per, boh, rimettermi assieme, scelgo di camminare le vigne di Montalcino. A 'sti punti il wine blogger pubblica qualche foto da paesaggio meraviglioso e settembrino come solo da quelle parti pare di trovare, e risolve la questione narrativa.
Long story short, al ritorno da laggiù ho appena scaricato una cosa di Montalcino che mi piace assai. Fattoria del Pino, così si chiama la new entry in enoteca, è una produzione manco a dirlo piccola e bella, in stile con la casa (la mia, di casa, intendo) perché qui si selezionano cose di quel genere. Poi è emergente, è nuova, è fuori dai giri. Lavora in naturale, niente interventismi, pura espressione del sangiovese di quel territorio. L'azienda presenta tre etichette che elenco in ordine di peso, importanza, prezzo.
Vin Valè 2016 è un Rosso di Toscana IGT, e proviene da un vigneto di impianto recente. Ha la grazia del frutto e la veemenza del sangiovese, un piccolo passaggio in legno (solo grande, in azienda) lascia alle note ancora fresche e fruttate uno spazio maggiore, a renderlo una piccola delizia. Sta sui 15 euro.
Rosso di Montalcino 2015 esce da un'annata abbastanza benedetta. Ci sarebbe da dire, ora, su questo vino, quella formula abbastanza abusata e nemmeno simpaticissima, "è un piccolo Brunello". Ci ho pensato un po' a come evitarla questa formula, ma si vede che non ci ho pensato abbastanza. Veramente un assaggio del tipo "comprare subito". In enoteca costa un po', sui 23 euro. Li vale tutti. E per me vale pure di più.
Brunello di Montalcino 2014, scelto apposta dalla famigerata annata poco fortunata. La produttrice in quella vendemmia ha ridotto le rese in misura drastica, e l'effetto è quello che mi piace tanto: è nelle annate difficili che esce fuori la classe dell'azienda. Questo Brunello '14 è un capolavoro. E con lui ho una panoramica di tre annate, quanto basta per cominciare a conoscersi. E fare amicizia. Costa euri 59.
E siccome ci piace tanto, Fattoria del Pino entra a far parte delle aziende che vendo anche in rappresentanza, quindi i colleghi operatori si fanno un nodo al fazzoletto - e presto qui si apre qualcosa da assaggiare, sempre per quella cosa "bello parlare di vino, ma assaggiarlo è meglio".
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