Questo è un blog enoico. Il vino è un alimento totalmente diverso da qualsiasi altro: evolve, ha carattere ed è imprevedibile (come l'umanità, insomma). Per questo è interessante. E non è industriale.
sabato, dicembre 10, 2022
Aprire in caso di panettone
Nel campionato molto stagionale del vino da panettone, questo assaggio recente della Malvasia dolce di Camillo Donati sale agilmente sul podio. Annata 2017, quindi un po' di stratificazione, e dolcezza suadente, mielosa senza stanchezza. La rifermentazione naturale in bottiglia le dà un'effervescenza pimpante, adatta ad abbinarsi al lievitato butirroso di un panettone ricco. Attenzione solo al momento della stappatura, perché il tappo (metallico) libera una gran quantità di effervescenza - tenete il bicchiere molto vicino, non si sa mai. E soprattutto, sprecarne anche una goccia sarebbe un vero peccato. In enoteca sta sui venti euro, ed è arrivato il momento: aprire in caso di panettone, ma provata pure su formaggi appena stagionati, una delizia.
martedì, dicembre 06, 2022
Com'è fatto un critico enologico
Se ve la siete persa, questa è la (necessariamente lunga) descrizione dell'oggetto, ad opera di Fabio Rizzari. Contiene, tra l'altro:
«Il buon critico è colui che per prima cosa cerca i pregi in un vino. E poi, nel caso, è costretto a registrarne i difetti. L’attitudine giusta è quindi di apertura, per così dire di solidarietà pregiudiziale verso l’oggetto della propria valutazione. Una postura fondamentale per qualsiasi critico – letterario, musicale, cinematografico, d’arte, eccetera -, senza la quale perfino la poesia del sommo Dante può risultare incomprensibile o perfino ridicola. Il cattivo critico, all’opposto, è invece colui che per prima cosa si dispone a cercare il pelo nell’uovo. A sciorinare un elenco di mancanze, vere o presunte, in un certo vino: questo qui ha avuto problemi di malolattica, quest’altro viene da una cattiva presa di legno, quest’altro ancora ha un alcol troppo elevato, e via andare. Credendo così di dimostrare, a se stesso e ai suoi lettori, la sua grande competenza. “A me non la si fa”, è il sottotesto, nemmeno tanto nascosto.
Il cattivo critico è uno dei problemi maggiori della letteratura di settore».
Dello stesso autore a me piace ricordare sempre un'altra citazione, che può essere utile associata allo stesso discorso, che è:
«Il giudizio di gusto espone più di altri al ridicolo potenziale, e rivela più di altri la nostra fragilità. Chi accetta di correre questo rischio ha un atteggiamento più rilassato e libero, non ostile verso gli altri».