lunedì, marzo 03, 2008

Ma anche

[Everything you know is false? Tardivo report su BB]



Di ritorno da BB (Benvenuto Brunello) dedicato alla presentazione della vendemmia 2003, avrei un annuncio: in parte e' vero, il prodotto e' un mezzo disastro; ma anche no. Esistono svariati elementi di valore collegati a quel vino, riferito a quella precisa annata; sfortunatamente hanno poco a che fare col livello qualitativo intrinseco dei vini presentati durante la kermesse. Il valore sta altrove.

Assaggiando qua e la', non potendo assaggiare tutti i Brunello schierati, mi sono dato un metodo: prima ho passato in rassegna i latifondisti (cioe' i megaproduttori tipo Banfi, Col d'Orcia, quelli li', ci siamo capiti). Poi ho selezionato un secondo criterio, i Brunello con produttrici carine (glisso sui nomi). Comunque, esaurito il giro di assaggi, e' un fatto che ben pochi Brunello avevano punteggi superiori ad 83/100 - ho sempre questa manìa del punteggio centesimale, abbiate pazienza. Eppure, assaggio dopo assaggio, si faceva largo in me una curiosa soddisfazione, una specie di senso di serenita' rassegnata ma rinfrancante. Non erano i fumi dell'alcol, come sempre io sputo agli assaggi seriali. Il fatto e' che questo benedetto Brunello 2003, sinceramente, di meglio non poteva fare; l'annata, e' appena il caso di ricordarlo, col caldo africano ha causato un tale stress alla vitis vinifera ilcinese (ma pure altrove) che, francamente, era irreale pensare di trovarsi di fronte all'eccellenza. Questi assaggi hanno reso evidente la natura della bevanda, che e' letteralmente un essere vivente, figlio delle condizioni naturali nelle quali si genera e cresce. Negli assaggi ho ritrovato gli elementi di bellezza, di naturalita' che mi fanno amare il vino: questo non riesce a fingere, nemmeno con pratiche di cantina esasperate, resta figlio dell'annata, cioe' della spontaneita' non serializzata. E siccome la riproducibilita' seriale, fredda, uguale a se' stessa, e' un po' la cifra definitiva di quasi tutti i beni di consumo, trovo che questa ingovernabilita' abbia elementi di grandezza. E proprio la vendemmia 2003, a Montalcino, ha una sua grandezza.

2 commenti:

  1. Bravo Fiorenzo, un'analisi che veramente mi sento di sottoscrivere
    Luciano

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  2. Cazzo! Ecco spiegata in 10 righe la valutazione dell'annata data dal consorzio di 4(!) stelle. E noi che già si pensava male...

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