giovedì, marzo 27, 2008

Traminer (yawn)


Puo' venire a noia un vino? Possibile mai che, assaggio dopo assaggio, l'enofilo sbadigli sorseggiando Traminer aromatico? In Alto Adige ed in Trentino sembra che si siano passati la voce: ragazzi, facciamo come in Alsazia, un sacco di alcol ma, soprattutto, un possente residuo zuccherino. Cosi', ogni volta che stappi Gewurztraminer, nessuno sembra sfuggire alla regola (qualcuno ci sara' pure, semmai avvisatemi); a parte il potente naso floreale, di rosa, e "potente" e' un eufemismo, in bocca trionfa una piacioneria goliardica ed una dolcezza imbarazzante. D'accordo: il vitigno aromatico vuole un po' di morbidezza, siccome l'assenza di residuo zuccherino enfatizza l'amaro. Ma, appunto, càpita ultimamente di assaggiare release come il Traminer Aromatico Trentino 2007 di Roeno, dove la dolcezza e', francamente, annoiante; che si fa di un vino cosi'? Prima di pensare all'abbinamento a tavola, devi per forza pensare all'abbinamento sociale: questo e' un vino entry-level, e' un vino dedicato all'enofilo niubbone (newbie) per il quale l'esplosione aromatica e la morbidezza asfaltante sono una specie di trionfo sensoriale; il niubbone era rassegnato a vinacci bianchi sovracidi e olfattivamente ignobili, ma, miracolo: col Gewurztraminer si schiude un mondo. Cio' detto, evitate il mio errore di abbinamento vino/cibo, cioe' servire il vinone giuggiolone sui bianchetti bolliti (mai distrarsi su queste cose) e magari associatelo a preparazioni piu' complesse: carni bianche, idealmente.

10 commenti:

  1. Uh ! Se ti sente Cristina Fugatti stai fresco ;-)
    Questo non l'ho ancora assaggiato ma il suo Cristina (passito) mi ha dato la stessa identica sensazione. Anzi, peccato perché secondo me potrebbe essere un grandissimo vino se solo usasse una mano un poco più elegante e meno piaciona. Eppure... eppure il Roeno Rosso lo devi assaggiare, gran bel vino anzichenò.

    Ciao, Fil

    p.s. : se come credo vinitalizzi, fatti sentire, il mio cel lo trovi.

    RispondiElimina
  2. Ba', tieni presente che avendolo a scaffale, significa che lo vendo. E' quasi un'autocritica.
    Sono a V. da giovedi' a domenica. Giovedi' sera sei pure tu sulla love boat di Z.? Semmai li' ci si vede.

    RispondiElimina
  3. Per la verità sono stato convocato venerdì sera da cicciobello, mi dice ci sei anche tu. Confermi ? La love boat mi manca, ma arrivo venere.

    Ciao, Fil

    RispondiElimina
  4. Si, ci sono, cive venerdi'. Pare una robina interessante.

    RispondiElimina
  5. Lo scorso ottobre, un rappresentante trentino di leviti é passato in cantina da un mio amico ed ha lasciato un campione. Abbiamo fatto una prova con 50 litri di arneis e ne é venuto fuori un gewurtztraminer!
    La cosa assurda é che a tutti é piaciuto moltissimo, meno che a noi due. Non ricordava neanche lontanamente l'arneis, potevamo usare il trebbiano che tanto era lo stesso...

    RispondiElimina
  6. Paolo, su questa cosa dei lieviti e della tecnica di cantina arrivi a fagiuolo, come si dice nei fumetti; ultimamente ho prestato il mio skill atteggiandomi a consulente per un potente imbottigliatore (hai presente quelli che hanno a listino Amarone, Ghemme, Franciacorta); assaggiando i suoi capolavori ho avuto la totale impressione d'essere stato calato nell'antro di un alchimista. Un loro bianco, per dire, aveva un naso cosi' limonoso che avrei potuto affettarlo nella bottiglietta di Corona. Io non sono enologo, ma se vedro' mai il loro tecnico devo chiederglielo: che diamine ci hai messo dentro?

    RispondiElimina
  7. Non vorrei fare spamlink ma è talmente "in topic" che ve lo segnalo. C'è un bel post di Luca Risso su vinix appena sfornato sul tema :
    http://www.vinix.it/myDocDetail.php?ID=1119

    Ciao, Fil

    RispondiElimina
  8. Non per niente era un imbottigliatore no?
    Fossi ministro io li chiuderei tutti con un decreto legge, anche quelli che imbottigliano l'olio....
    Tornando all' arneis "taroccato" da traminer, l'operazione é stata semplice come zuccherare il caffé, il composto chimico ha fatto tutto da solo. Il risultato é stato un vino ricco di profumi floreali al naso, intense sensazioni palatali di fiori ed agrumi, insomma un eccesso all'inizio che intriga e stordisce, ma non lascia nulla nel finale, scarso ed acidulo. Forse ci voleva ancora qualcos'altro... Questo per dire quanto si ottenga con poco sforzo e poco manico.
    Per quanto riguarda i lieviti autoctoni, quelli delle proprie piante o delle piante della zona doc (il terroir é rimasto in Francia), c'é un'azienda nord europea che si occupa di estrarlo dai vigneti e riprodurlo in laboratorio per la modica cifra di qualche migliaia di euro. Al momento necessario (fermentazione) vi manda per posta i vostri lieviti pronti per l'uso, una sorta di noleggio, diciamo. Questo tipo di scienza può sostituire la natura, le api, la diversità varietale e tecniche come la selezione massale, l'innesto, la fermentazione in tino aperto, lavorare con le fecce possono tranquillamente andare in pensione.
    Tanto la gente é ignorante, non può capire e beve qualunque cosa, basta che abbia una marca sopra.
    Capito con chi abbiamo a che fare?
    Noi abbiamo capito, ma....

    RispondiElimina
  9. Se avete trovato "zuccheroso" il Traminer della mia amica Cristina, provate ad assaggiare il Cresasso, l'ultimo nato in casa Zenato, celeberrimo Amaronista...dovrebbe essere una corvina in purezza. E' csì piacione e cicciolotto che l'Amarena Fabbri può andare a nascondersi.
    Cambiando vino, ultimamente mi sto dando al Bardolino (questioni di lavoro, sapete com'è...).
    Se qualcuno vuole osarlo, me lo dica, che lo porto allo stand della Cantina di Castelnuovo del Garda.
    Dove fanno un Bardolino autentico: leggero, fruttato, friendly. Non un Valpolicella mancato.
    Vi aspetto, anche perchè quest'anno farò base lì...

    L.

    RispondiElimina
  10. Nell'arneis al traminer è probabile non si sia usato un composto "chimico", ma un lievito tipo s. uvarum, che induce profumo di rosa (Gew. Traminer), è un produttore di ac. malico (l'acidulo) e di molta glicerina (morbidezza).
    http://www.enotre.com/it/tecnologie/lieviti/uvaferm.htm
    E' uno di quei lieviti che possono cambiare considerevolmente le caratteristiche varietali di un vitigno, ma anche esaltarle. Ad esempio è il lievito più usato per l'Amarone.
    Luk

    RispondiElimina