lunedì, maggio 16, 2005

Mo' t'ho capito.

Capita che assaggi per anni i vini di un produttore, e non ti fai un'idea chiara sulla sua filosofia aziendale (sopportate, le aziende possono avere una filosofia). Non ti convinci del tutto se il produttore, ed i suoi prodotti, ti piacciono o no.
Esempio: Castello di Fonterutoli. Ci sarebbero svariati motivi per farselo piacere: basterebbe visitare quel borgo, per contrarre quel mal di Toscana che, forse, assomiglia al mal d'Africa in scala e che mi porto dietro da sempre. Alcuni vini del Castello, come alcune annate '90 di Ser Lapo, il loro Chianti Riserva, o del Siepi, tipico supertuscan, dovrebbero farmi decidere in fretta: si, mi piace.
Poi capita pure di assaggiare prodotti piccoli decisamente commerciali, della stessa azienda, in cui non capisci bene che c'entra, che roba e', perche' lo fai, insomma. Vini piccoli e meno in linea con le aspettative che il produttore innesca (e qui lo so, se ho delle aspettative ci sta pure che son io a sbagliarmi, pazienza).
Insomma, passano gli anni e tu assaggi, assaggi, e non hai ancora deciso se e' amore o no.
Poi arriva un bel giorno, e leggi una notizia come questa, ripresa pure su questo interessante thread dal forum del Gambero: dove leggi che il big boss di Fonterutoli afferma, tra l'altro: "il disciplinare dovrà cambiare con l'inserimento di qualche altro vitigno a maturazione veloce, con particolare attenzione verso alcuni siciliani e un vitigno sperimentale che fino a ora si è rilevato ottimo in Maremma".
Vitigni siciliani nel disciplinare del Chianti. E arrivi alla conclusione: ho capito, non mi piace.

2 commenti:

  1. Concordo pienamente con te, si rischia di snaturare il chianti che rimane (per adesso) una magnifica espressione del vino italiano e di una parte importante di territorio.

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  2. Che poi non si tratta nemmeno di essere passatisti, e richiamarsi al vecchio come migliore del nuovo: di modifiche al disciplinare del Chianti ne abbiamo gia' viste, e pure l'introduzione dei vitigni migliorativi.. ma aggiungere, chesso', nero d'avola, mi sfugge il senso. A parte il fatto che una proposta del genere sembra andar dietro a tutte le sinistre dicerie circa l'andazzo che sarebbe gia' corrente, cioe' il taglio del Chianti con vini del sud. Siccome abbiamo solo il sospetto, sembra che si son decisi a toglierci pure quello.

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