giovedì, luglio 14, 2005

Digital divide.

Il termine digital divide (si pronuncia divàid) indica la differente penetrazione sociale della cultura digitale, a seconda delle aree geografiche. E' quella cosa per la quale, facendo un esempio che circolava un po' di tempo fa, nell'isola di Manhattan ci sono piu' connessioni ad Internet che nell'intera Africa.
Se vogliamo divertirci ad allargare il concetto al campo enoico, tra noi (Italia) e loro (Stati Uniti d'America) le differenze passano pure attraverso cose come le copertine di WineX. Date un'occhiata all'immagine qua a fianco: non sono copertine di Rolling Stone, e' una rivista che parla di vino.
Piccolo inciso, non sono il primo a rilevare la forza comunicativa alquanto innovativa (trasgressiva?) di WineX. Per esempio, meglio di me Fermentations in questo post.
In Italia, a mio avviso, esiste solo una rivista che comunica bene alle masse, ed e' il Gambero Rosso. Dietro al Gambero, poche cose. Porthos e' l'unica che leggo avidamente, pure se e' fatalmente indirizzata ad un pubblico gia' competente di suo; non e' entry level e non lo vuole essere, direi. Poi, notti e nebbie: cose come Civilta' del Bere, e poi giu' giu' a Il Mio Vino, sono quasi imbarazzanti.
Sicuramente dimentico qualcuno, Slow e pochi altri, pero'.
In America pare non sia cosi', se dietro ai giganti tipo Wine Spectator (evito di citarli tutti) stanno cose che riescono a parlare di vino in termini meno paludati, rivolgendosi a consumatori giovani, eccetera.
Ora, sto parlando di sensazioni, ma dal panorama che si vede mi pare che anche qui esistano delle forme di divisione, non digitale stavolta, ma enoica, difficilmente colmabili. Probabilmente gioca a nostro sfavore la differente massa di utenti potenziali, pochi da noi e sterminati da loro; certo e' che pubblicazioni come WineX da noi sono di la' da venire.

4 commenti:

  1. Io ricorderei anche Bibenda. Concordo pienamente con la necessità anche in Italia di una rivista un pò più giovanile e aggressiva nella grafica e nelle proposte editoriali, speriamo...

    RispondiElimina
  2. Non ho una buona conoscenza di Bibenda. Ma se pure Ziliani (non so se leggevi Il Fanco Tiratore su Winereport) e' riuscito a non parlarne male, benche' pubblicazione AIS, farei meglio ad approfondire.
    Certo, se confronti la home di Bibenda con quella di WineX, le differenze sono notevoli.

    RispondiElimina
  3. Hai ragione il sito di Bibenda nulla ha a che vedere con la rivista, una cosa strana...Si, leggevo con piacere il Franco Tiratore su Winereport e spero di rileggerlo presto da altre parti (tu sai qualche novità?)

    RispondiElimina
  4. Non so nulla di nuovo sul franco tiratore. Leggo i suoi post sul forum del Gambero, ogni tanto.

    RispondiElimina