domenica, aprile 02, 2006

Che succede alle griffe?


Nel giro di pochi giorni mi capita di bere un paio di griffe: Guado al Tasso '99 di Antinori e Cremes 2004 di Gaja. Non sono etichette che vendo, e infatti le ho testate in due diversi wine-bar della mia citta'. Succede infatti che quando l'enotecaro esce la sera in compagnia di un vecchio amico, si infili in un'enoteca-con-mescita ad assaggiare e ciarlare di vino (e successivamente del senso della vita) per deformazione professionale e curiosita' enoica, e pure perche' gli piace, via.

Comunque, di due assaggi diversi, resta una sola impressione, alquanto coincidente: che succede alle griffe? Perche' si bevono vini che non sono, a mio avviso, all'altezza della loro fama? Il Guado '99 esibisce un naso sottile, con piacevoli riconoscimenti di tostato, di polvere di caffe', e nuance di legno, ma tutto all'insegna di una esilita' che sconfina nell'inconsistenza; bocca coerente, certamente all'insegna della piacevolezza ma senza lunghezza, senza trama, senza possanza: il confine tra elegante e sfuggente e' labile, a volte. Sia chiaro, parlo di un rosso qualitativo, un vino che si situa su punteggi tipo 82-85/100; ma non all'altezza del suo blasone, non all'altezza delle aspettative (sull'etichetta la Doc Bolgheri Superiore mi farebbe sperare in altra performance) ed infine non all'altezza del prezzo (80 euri).

Con il Cremes di Gaja le aspettative erano, onestamente, inferiori. Vero e' che assaggiare con i preconcetti di una aspettativa e' la via piu' breve alla delusione, e del resto ricordavo il Cremes di Gaja come un vino cadetto rispetto alle produzioni aziendali. Il nome, (cremes, cremisi) si riferisce al colore tipico dei Dolcetto, e difatti Cremes e' un dolcetto senza recare alcun avviso in etichetta, se non l'immaginifico nome scelto dall'azienda, come ormai e' d'uso per molti vini di Gaja. Quando bevo Gaja, mi aspetto i fuochi artificiali; come detto, l'errore sta nelle troppe aspettative, visto che Cremes ha si, un bel naso floreale e fitto; ha si, una bocca piaciona ed equilibrata; tuttavia, e' molto lontano dall'essere un dolcetto indimenticabile; anzi, mentre lo bevevo, il pensiero correva a molti (troppi?) dolcetto assai piu' indimenticabili prodotti da illustri sconosciuti, assaggiati ultimamente. Data la griffe, dato il prezzo, la delusione e' spiazzante: per Gaja, come per Antinori.

3 commenti:

  1. Ciao, prima volta che mi soffermo co piu' attenzione su questo blog. Devo ammettere che pur non essendo un grande espertosono affascinato dal mondo dei vini. Anche io ho avuto la "fortuna" di gustare il Guado. Devo ammettere che la sensazione e' stata simile, di spaesamento, poiche' mi aspettao un im[atto molto piu' drammatico,ma soprattutto dei profumi molto piu' marcati, incisivi. sat di fatto che e' un vino eccellente...bella recensione!

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  2. Anche per me primo contatto con questo blog...bello scambio di idee sul mondo del vino: vi segnalo anche un altro blog che ha lanciato l'iniziativa PostaGavi...leggete e meditate, se si diffondono notizie sul blog si ricevono due bottiglie, che ne dite?
    http://blog.castellaribergaglio.it/index.php/kubrick/comments/operazione_postagavi/

    Grazie e ciao a tutti

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  3. a questo punto l'invito lo faccio anche io...sperando che diffondiate il blog e laciate i vostri sempre bene accetti commenti.

    maialeubriaco.blogspot.com

    Ciao

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