
I falsi, in questo settore, sono sempre circolati. I falsi Champagne, poi, sono un must: poter clonare una bollicina fasulla da un euro, e rivenderla a trentacinque, e' (diciamolo) il profilo di ricarico ideale di ogni enotecaro. Cosi' l'ennesima notizia di maxi sequestri di Champagne taroccato (link & link) non e' certo uno scoop. Meritevole, semmai, questo link che, una tantum, riporta pure i nomi delle etichette incriminate. Ma siccome si tratta di maison inventate di sana pianta, non abbiamo un eroico esempio di giornalismo barricadero; semplicemente, a fare questi nomi non si pesta i piedi a nessuno. Quindi, se in casa avete robe tipo "Paul Gilbert", "Henry Flaubert" e "Pierre Plantard", siete avvisati; tràttasi di sòla.
E come non ricordare la contraffazione del Chianti e Sassicaia. Riguardo quest'ultimo, il profilo di ricarico sarebbe ancora più ideale :)
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