martedì, dicembre 16, 2008

Mandare segnali

La questione è semplice. Se passa la leggina dello 0,2% di tasso alcolemico per prevedere la sospensione della patente, non si potrà bere nulla prima di salire in auto. Alla fine il nostro legislatore ha scoperto che le tabelle affisse nei locali pubblici sono inefficaci (ma pensa un po') ed è passato alla misura draconiana: niente, e basta.
Il primo elemento di discussione è: ma così crollano i consumi; si comprimeranno enormemente i consumi in un periodo già tragico per ristoranti e bar. Ma sai che c'è? La crisi è così nera che qualcuno potrebbe non accorgersene. Chi ci governa è comunque disgiunto dalla realtà, non vive una vita connessa col mondo reale: se per ridurre gli incidenti si deve intervenire con modalità devastanti su uno dei pochi settori produttivi della nostra economia, quelli lo faranno senza complimenti, e del resto la giustificazione principale è appunto questa: per salvare una vita dobbiamo essere disposti a passare sopra qualsiasi argomento.
Ora, sia chiaro, data questa premessa ogni ulteriore discussione è inutile. Non saranno certo le lamentazioni degli ultimi spacciatori dell'unica droga legalizzata (non so ancora per quanto) ad intralciare i nostri solerti salvatori. Ogni altra considerazione su ciò che sarebbe auspicabile, dalla qualità dei controlli all'educazione dei consumatori, sembrerà solo un lamentio irritante.
E dunque, venga la misura draconiana. Cosa succederà? Il mio primo pensiero (non ci crederai) è andato al Vinitaly.
La rassegna veronese mi impegna svariati giorni, nei quali assaggio centinaia di vini. Chi mi conosce sa che uso sputare sempre ad ogni assaggio tecnico, praticamente come fosse una religione; del resto l'alternativa è impossibile; questo mi consente, alla fine di ogni giornata di assaggi, di salire in auto senza patemi.
Ora, però, senza essere un medico od un esperto di alimentazione, temo che il limite dello 0,2% non mi conceda alcuna speranza; spero di essere smentito, ma la verifica di un numero rilevante di bicchieri di vino, pure sputando, potrebbe certamente portarmi fuori limite; magari uno 03-04%, peraltro legale al momento, ma che con la nuova legge prevederebbe una serie di misure, per me, disastrose. Vediamo nel dettaglio: la sospensione della patente mi costringerebbe ad una specie di trattamento obbligatorio, tipo il tossicodipendente che deve recarsi, periodicamente, presso le strutture sanitarie per controlli e per rieducazione, magari. Ma questo non sarebbe l'aspetto peggiore; purtroppo prevarrebbero elementi personali (non so poi quanto, però) su cui vi intrattengo brevemente; io sono costretto ad usare un mezzo privato, data l'insufficienza di mezzi pubblici che coprono le mie trasferte mattutine: casa-scuola del figlio-lavoro. Se dovessi mai perdere la patente si aprirebbe un quadro tragico del genere: taxi (ogni giorno!) per scuola e lavoro, e riduzione quasi totale della possibilità di visitare clienti e fare consegne (certo, ho pur sempre la bicicletta). Questa configurazione ha solo un puro valore teorico, siccome non so immaginare la mia giornata secondo uno schema così impraticabile, nei costi, nei tempi, e nella mancata produttività: sarebbe semplicemente una tragedia.
E allora: quale soluzione? Non si tratta solo di non bere, mai, ogni volta che ci si mette alla guida; si tratterebbe, anche, di smettere di frequentare rassegne di ogni tipo - od, in alternativa, frequentarle con mezzi pubblici, con costi esorbitanti e/o tempi biblici di trasferimento; e ancora: fine delle visite in cantina, alla scoperta di produttori, o a visitare quelli già noti; niente più assaggi di lavoro, che sono (è il caso di spiegarlo?) semplicemente l'essenza del mio mestiere. Certo, ci si potrebbe attrezzare con l'aiuto di amici astemi e autisti che ti seguirebbero (gratis) per riportarti a casa, dopo; lo stesso dovrebbe fare chiunque, che visitasse qualsiasi tipo di rassegna (il Vinitaly di cui sopra). In definitiva: le soluzioni non sono proprio impossibili; sono solo un po' difficili da praticare.

Oppure c'è una soluzione definitiva e finale. Mettersi a vendere tondino di ferro, anziché vino. Hai presente quando il mondo ti manda segnali? Ecco, forse questo è un segnale.

9 commenti:

  1. Condivido la tua preoccupazione, Fiorrnzo. Anche perchè, e questa è la cosa più sconfortante di tutte, non servirà a nulla: i morti per ubriachi al volante continueranno ad esserci. Per i soliti noti motivi che non sto a ripetere.
    Poichè ci costringono a vivere sempre in difesa, vediamo di difenderci.
    Dotiamoci di etilometri molto seri, e calcoliamo i tempi. A seconda del personale metabolismo, occorrono svariati minuti - e molta acqua - perchè il tasso scenda al livello di legge. Dopodichè, si può salire in auto e guidare. E sperare che, se ti fermano, il tuo etilometro sia d'accordo con quello della polizia stradale.

    Lizzy

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  2. Caro Fiorenzo, sottoscrivo il tuo post. Il mio timore è però un altro. Proprio adesso che si stava andando verso un certo interesse da parte dei giovani per il vino, un interesse "colto" diciamo, volto non solo all'ebbrezza ma anche a conoscere origini e storia del nostro vino e dei nostri produttori, proprio ora che un buon bicchiere di vino (anche due và) stava cominciando a intrufolarsi tra le scelte dei giovani all'ora dell'aperitivo, proprio ora che, lo dico, cominciava a farsi largo una certa cultura del vino in antitesi con la cultura della sbornia, temo che le norme di cui scrivi non possano far altro che incentivare il desiderio di trasgressione - che a certe età è quasi fisiologico - e fars postare il tipo di consumo attuale, consapevole, verso un consumo volto solo a trasgredire e ad ubriacare.

    Io sono uno di quelli fortunati, di quelli che non l'hanno ancora mai fermato all'uscita dal ristorante ma è anche vero che io la macchina la uso molto poco...


    Ciao, Fil.

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  3. Fiorenzo, ho giusto parlato ieri di queste assurde misure neo-proibizionistiche in questo articolo pubblicato sul sito dell'A.I.S. http://www.sommelier.it/archivio.asp?ID ... icolo=1401 e oggi sul mio blog http://vinoalvino.org/wp-admin/post.php?action=edit&post=1630 nonché nella mia pagina su Facebook http://www.facebook.com/note.php?note_id=40310563341#/note.php?note_id=40310563341&ref=mfn

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  4. pensa che a me hanno fermato sabato sera a sampe, meno male che avevo bevuto solo due bicchieri e non ho avuto problemi, con i nuovi limiti sarei finito direttamente al sert ...

    ma non basterebbe fare i controlli che so fuori dalle discoteche ... li invece del vino vanno di bombe alcoliche e pasticche ...

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  5. Ho preso spunto...
    http://www.vinix.it/myDocDetail.php?ID=2294

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  6. faccio un calcolo da commerciante. se o.5 fino a ieri era ok perchè ci saranno stati dei tecnici che hanno stimato quel valore ottimale per condurre u veicolo.
    perchè oggi viene abbassato? perchè quelli sotto lo 0.5 hanno fatto tanti incidenti? no perchè ci sono tanti sopra lo 0,5 allora puniamo quelli sopra lo 0.5.non quelli sotto, ma se tu abbassi il valore quante multe in più potrai fare?

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  7. Ho letto da più parti una interessante e non infondata argomentazione: voi lassisti preferite rischiare la vita-sottinteso-degli-altri piuttosto che rinunciare al vs piacere.
    mi permetto di eccepire che lavorando appena sul calcolo delle probabilità, visto che percorro ogni anno circa 80mila chilometri da 20 anni almeno, e bevo uno giorno sì e uno no ed ho avuto zero incidenti, trovo più facile irritarmi per un nuovo divieto che certamente mi infligge una mutilazione sensoriale che preoccuparmi del sommamente improbabile caso del mio impattare in preda ai fumi dell'alcool contro alcun altro.
    ciò detto, se qualcuno avesse i numeri, io sono pronto a cambiare idea.

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  8. Ho già fatto il test l'anno scorso al Vinitaly: con 10 assaggi e sputo più i vapori presenti nei padiglioni, tra le 10 e le 14, a stomaco pieno raggiungo gli 1.1 mg. Quindi dovrei aspettare fino alle 20.30 prima di risalire in auto.
    Se i vigili di Verona si piazzano all'uscita l'anno prossimo, toglieranno 30.000 patenti al giorno

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  9. Grande Stefano.
    La strada non è luogo per educande.

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