martedì, marzo 02, 2010

Degli alcolici e dei minorenni


Questa è una storia vera, e mi è successa un bel po' di tempo fa. M'è tornata in mente a forza di leggere di esercenti che vendono alcolici ai minorenni. Per inciso, che bei pirloni.

Un giorno entra in bottega un ragazzino. Piccolo, magrolino, con il solito zaino scolastico sovradimensionato (ci mettono le provviste per sei mesi, parebbe). Avrà sette-otto anni. Apre la porta e mi chiede: lei vende le cassettine di legno? "Cassette di legno? Quali"- faccio io. "Sì, quelle cassettine dove dentro c'è una bottiglia di vino!"
"Sì, certo, le vendo..." non faccio a tempo a finire la frase che ha già chiuso la porta e schizza fuori.
Passa qualche ora. E rieccolo. Si affaccia alla porta e chiede: "lei vende anche le bottiglie di vino da metterci dentro, vero??"
"Be', certo..." - e ripete la scena: soddisfatto della verifica, chiude la porta e corre via.
Passa un giorno. Torna con lo zaino oversize e restando come al solito sulla porta socchiusa chiede: "quanto costa una cassettina vuota?"
"Dipende... cinque, sei euro..." rispondo.
"E una bottiglia di vino quanto costa?"
"Anche qui dipende... diciamo dai sei euro in su"
"Allora va bene! Vorrei comprare una cassetta con una bottiglia di vino, ho quindici euro!" dichiara trionfante. Così realizzo (con un discreto ritardo, devo ammetterlo) che questo soldino di cacio si è infilato nella mia enoteca per comprare del vino. Ovviamente gli spiego che non è possibile: "no, mi dispiace, tu non puoi comprare del vino. Sei troppo piccolo. Il tuo papà o la tua mamma possono, ma tu no, è la legge". A questo punto sul suo volto si dipingono una serie di espressioni indimenticabili: prima la sorpresa, poi il disappunto. Poi tristezza, orrore, angoscia, tragedia. Ho la netta impressione d'aver combinato qualcosa di grave, ma non so ancora cosa. Lui resta senza parole lì a guardarmi, in quel modo, per pochi secondi, poi sparisce in silenzio.

Pochi giorni dopo entra una signora. E' la mamma del bambino - mi spiega lei. E soprattutto mi spiega il mistero: suo figlio si era messo in testa di fare un regalo al suo papà. Così, per conto suo, senza che nessuno gli avesse suggerito cosa, s'era inventato questo regalo per suo padre: una bottiglia di vino in una bella scatola di legno. E quando il suo sogno s'era infranto miseramente sul mio diniego era corso in lacrime dalla mamma, disperato perché non poteva fare il regalo che aveva sognato.
Ecco, prima lo sospettavo, e a quel punto ne ero certo, mi ero giocato per sempre un (futuro) cliente. E, com'è giusto, non avevo scelta. Credo che quello sguardo non lo dimenticherò mai. Così come non dimenticherò quando è successo tutto questo: era il 19 marzo scorso, festa del papà.

3 commenti:

  1. cavolo mi sono quasi commosso! adesso ti mando le foto dei miei bimbi casomai dovessero venire da te per un regalo al babbino adorato (però il vino metticelo te che poi ti faccio un bonifico)

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  2. Può anche darsi che io mi sbagli, ma io sono fortemente convinto che l'abuso di alcoolici da parte dei minori, giovani e meno giovani, passi attraverso l'acquisto sconsiderato ai banconi della grande distribuzione e la scelta del liquido da sballo ricada su prodotti molto distanti dall'ottimo vino che si può trovare in una enoteca.

    Le leggi devono essere rispettate, se non ritengono giuste si deve lottare per cambiarle, questo mi dice il mio senso civico e norale.

    A me viene da preoccuparmi in senso generale che quel bambino ( non per colpa tua, ma per effetto di un sistema ) ,esattamente come tanti altri, assocerà il consumo di vino ed il vino in se a qualcosa di proibito o di sbagliato e sappiamo bene quanto questa cosa attiri i soggetti umani in epoca adolescenziale verso scelte sbagliate.

    Racconto toccante e devo dire stimolante visto il rapporto di questo giorni sul consumo di alcoolici fra minori ed il cosiddetto Binge..

    Ciao
    Paolo

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  3. Con qualche episodio come questo potresti farci un libro...

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