martedì, dicembre 26, 2006

Il mondo si divide in due categorie


Il mondo si divide in due categorie: gli enosnob e tutti gli altri. Quelli della seconda categoria, al pranzo di Natale, si rallegrano ad avere il parente enotecaro e si godono vinoni giuggiolosi come il Geremia di Rocca di Montegrossi; quelli della prima categoria bofonchiano di legno, colore troppo cupo (e il sangiovese che non deve essere colorato, e il territorio toscano che non si ritrova, bla bla bla).
Quelli della prima categoria si divertono pochissimo.

6 commenti:

  1. Permettimi una correzione: il mondo si divide in 3 categorie. Gli enosnob, tutti gli altri e gli ASFF (astemi festivi forzati).
    Al (peraltro) buonissimo pranzo di Natale presso i soliti parenti infatti, mi sono ritrovata in tavola una bottiglia di bianco da GDO stappata da una settimana, che la zia premurosa aveva tirato fuori dal frigo perchè sa che io "lavoro nel vino" e presume che anche lo beva...
    Ma poichè non si possono chiedere miracoli ad un vino così (e non perchè fosse da GDO: ma perchè era stappato da MOLTI GIORNI), ho bevuto acqua, guardando con rimpianto l'inutile/inutilizzata bottiglia di Soave da enoteca (o da ristorante stellato) che avevo portato IO...
    Sigh.

    L.

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  2. Uhm... mi pare che l'insieme di quelli della prima categoria tenda pericolosamente a coincidere con l'insieme degli wine-bloggers... ;->

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  3. Per Lizzy: io quando porto del vino dagli amici che mi invitano, la prima cosa che faccio, senza neanche chiedere, è *aprirlo*. Su certe cose mi piace andare sul sicuro :-)

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  4. Antonio, abbastanza vero. Esclusi i presenti, si sa.
    Elisa, in effetti pare non sia bon ton, ma e' consigliabile, bisogna portare il vino e pretendere che si apra. Unica salvezza, a volte.

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  5. Non so, io quando invito qualcuno a cena penso di solito al vino, e se l'ospite mi regala una bottiglia normalmente non la apro, proprio perche' avevo gia' penato al vino. Olterttutto se e' un regalo... perche' dovrei aprirla all'istante?

    max

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  6. @Antonio: è come dice Fiorenzo. Ri-sigh.
    @Fiorenzo: è come dice Max. Il vino era compreso nel pranzo. Ma, come dici tu, essere degli eno-competenti non è (ancora) un obbligo di legge. Ciò che non smetterà mai di sorprendere una non-gastronoma come la sottoscritta - la quale,tuttavia, un piatto fatto bene lo sa riconoscere benissimo - è come sia possibile essere delle cuoche impareggiabili e considerare il vino un dettaglio trascurabile e assolutamente superfluo...
    dev'essere un'altra categoria di persone. La quarta.
    Sob!
    :-<

    L.

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