giovedì, aprile 17, 2008

Responsabili (ir)responsabili


L'immagine qua sopra e' stata scippata a Dagospia; un ironico lettore ha individuato nel sito gossipparo il mandante del tracollo della sinistra antagonista. In fondo ha qualche senso: se gli elettori non avessero visto quella massa di foto della coppia berty-night in gallerie di immagini puramente cafonal, probabilmente non sarebbe mai sorto alcun dubbio sulle qualita' del lider maximo. O no?

La missiva, ad ogni lettura, mi evoca un altro scenario, questa volta attinente al mio (nostro) enomondo. Dopo i fatti di Massafra, [storia vecchia, ormai: qui - qui - & qui] i commercianti/imbottigliatori/vattelapesca messi all'indice si stracciano le vesti: crolla il fatturato, ho le rate del leasing, tengo famiglia, e buon ultimo, ti faccio causa: alla fine i veri responsabili sono quegli ir-responsabili [bisticcio voluto] dei giornalisti, per non dire dei bloggaroli, che hanno osato fare i nomi senza avere la pazienza d'aspettare quella fisiologica decina d'anni per ottenere un qualche tipo di sentenza giurisprudenziale. Oggi, poi, leggendo Franco Ziliani, mi sono quasi convinto: la colpa non risiede nei fatti, ma in chi informa. Evitiamo ogni dibattito, e' assai piu' opportuno starsene zittini.

Pero' i fatti hanno qualche importanza. Ri-prendiamo, ad esempio, la triste dipartita della sinistra arcobaleno (bleah, che nome). E' possibile che l'intero universo abbia congiurato contro i rifondaroli (ovvero: la colpa e' altrove). Oppure e' possibile che i fatti pregressi abbiano in qualche modo generato l'alba tragica di martedi' scorso (ovvero: hey, sara' mica che pure io...?). Vi lascio con un estratto (lunghino, abbiate pazienza) da una lettura che consiglio. Una specie di lettera aperta a berty-night, dove si elencano, appunto, alcuni fatti.
Quando riprendeste il governo, nel 2006, il “popolo della sinistra” italiano vi concesse l’ultima cambiale.
Già le prime avvisaglie non furono confortanti. Al posto di Boselli – all’Istruzione – un socialista che avrebbe almeno garantito un minimo di laicità nella povera scuola italiana, imposero Fioroni, il quale trascorse più tempo a visitare scuole private che pubbliche. Inoltre, continuò scientemente il lavoro di smantellamento della scuola pubblica iniziato dalla Moratti. Prova ne sia, che gli organici continuano ad essere tagliati e, la scuola italiana, scende ogni anno di un “gradino” nelle graduatorie internazionali. Comprendere che era necessaria una riforma complessiva, che prendesse atto del mutare dei tempi? No, i soliti “ritocchi” qui e là e tira a campare.
La scuola, però, è lontana e non tutti ne avvertono l’importanza.
Tutti gli italiani, però, fanno rifornimento di carburante: le uniche cose che siete riusciti a biascicare…dunque, sono state…no, non mi viene in mente niente. Silenzio assoluto. Viaggi in Kazachistan per conto dell’ENI di Prodi, laute prebende incassate sul prezzo dei carburanti e dai dividendi azionari di ENEL ed ENI. Vi siete accorti che il petrolio è arrivato a 113 $/barile? E tutto l’ambaradan che prometteste sulle energie rinnovabili? Sarebbero i 200 MW lautamente sovvenzionati per il fotovoltaico? Quante installazioni d’aerogeneratori avete bloccato, finendo prigionieri delle stupidaggini “estetiche” propagandate – immaginiamo non solo per ragioni ideali – da un personaggio squalificato come Sgarbi? Perché avete bloccato il piano eolico proposto dal precedente ministro Matteoli, che prevedeva l’installazione di 13.000 MW di potenza eolica di picco? Perché la Spagna ha già in funzione la prima centrale solare termodinamica da 10 MW e l’Italia – nella quale il termodinamico è stato progettato! – non c’è ancora nulla? Perché il ministro Bianchi – un ministro “comunista”! – comunicò, alla nomina, che avrebbe lavorato per realizzare le cosiddette “autostrade del mare” ed una forte impronta intermodale nei trasporti, e non ha fatto niente?
Perché il trasporto merci su ferro (non parliamo della TAV, ma delle linee esistenti) non è stato incrementato? Perché, nonostante l’UE finanziasse al 50% le spese di progettazione ed al 10% i lavori per rendere nuovamente navigabile il Po, non avete fatto niente? [...] Una nave fluviale “toglie” dalla strada 80 autotreni e comporta l’impiego di circa un terzo del carburante, a parità di masse trasportate. In Provenza ne ho visto uno, in costruzione, nuovo di trinca, in Germania osservano una custodia maniacale per gli alvei dei fiumi. Meno male che in Italia abbiamo i solerti politici di Rifondazione, che s’oppongono a questi “obbrobri”. Tutta la politica ambientalista del governo Prodi (sbaglio o c’eravate anche voi?) è stata un nulla di fatto: la ciliegina sulla torta è stata la crisi dell’immondizia in Campania, ma era una spada di Damocle che pendeva da tempo. Inceneritori sì, inceneritori no? A qualcuno è passato per la mente che esistono anche altri metodi (oltre, all’ovvia raccolta differenziata) per smaltire i rifiuti? Qualcuno è andato in Israele – non per la solita visita a Yad Yashem – per osservare l’impianto di Haditha, che usa tecnologie nuove (fermentazione anaerobica con produzione di metano) a bassissimo impatto ambientale? Oppure, qualcuno ha interpellato il CNR – più precisamente il dott. Paolo Plescia – che ha progettato e realizzato il THOR (un impianto già funzionante in Sicilia), un progetto innovativo tutto italiano? Lo sai che esistono altre, importanti innovazioni nelle tecnologie per i rifiuti, che nessuno di voi si è mai preso la briga di conoscere? In Polonia, addirittura, con gli scarti di materiali organici hanno brevettato un sistema che ricava idrocarburi! Potrei continuare per pagine e pagine, ma la sostanza è una sola: sul piano ambientale, avete deluso proprio i vostri elettori, che s’attendevano uno “scatto di reni” che non fosse la solita, ritrita polemica sul nucleare o l’acquiescenza ai desiderata di ENI ed ENEL, ossia petrolio e carbone. Con il risultato, che proprio i ceti meno abbienti si trovano salassati dai più alti costi energetici europei. Fallimento totale.
E veniamo all’apoteosi, ossia al peggio che siete riusciti a fare in soli due anni.
La notte del 23 Luglio 2007, come novelli carbonari, si sono riuniti i “vertici” del governo, dei sindacati, degli imprenditori – le cosiddette “parti sociali”, riedizione in salsa prodiana delle corporazioni di fascista memoria – le quali hanno steso una riforma del precariato che non ha migliorato di un’unghia la precedente stesura del centro destra. E sì che, in campagna elettorale, ne avevate detto peste e corna. Poi siete riusciti a peggiorare la riforma Maroni sulle pensioni, perché la riforma Damiano richiede (dal 2012) un anno in più d’età e di contributi (62 anni e 37 di contributi) rispetto alla riforma del centro destra (61 e 36). Molti lavoratori – paradossalmente – riceverebbero dei vantaggi se fosse ripristinata la riforma Maroni, il che è tutto dire. Dov’eravate?
Ecco, questo è il punto: non c’eravate, perché a quell’appuntamento – importantissimo per i lavoratori – non eravate stati invitati. Non c’era un solo rappresentante della cosiddetta “sinistra radicale”. Avete protestato, minacciato di far cadere il governo, almeno detto la vostra? No, ve ne siete stati buoni buonini nei vostri cantucci parlamentari – a 19.000 euro il mese – mentre ci toccava ascoltare il terribile dilemma, ovvero se Vladimir Luxuria dovesse usare i cessi degli uomini o delle donne. Ma, veramente, avete ancora la faccia di parlare? Bisognava salvare il governo “per arrestare le destre”. Complimenti: risultato ampiamente raggiunto.
Non avete nemmeno compreso, poi, la ragione della caduta di Prodi.
Vi siete lasciati ipnotizzare dai richiami europei sulla necessità di rimettere a posto i conti pubblici, senza capire che i vostri voti servivano ai banchieri per salassare ancora di più i poveri italiani. Giunti ad un soddisfacente salasso, un tal Lamberto Dini – più che un “apprendista stregone” da Ceppaloni – ha tolto l’appoggio dei suoi tre senatori e Prodi è caduto come un piccione. “Piccionato” proprio da quei poteri bancari e dalle burocrazie finanziarie europee che sono l’espressione delle borghesie dominanti – uso per un attimo un linguaggio che dovrebbe esserti più familiare – e che vi hanno usato finché servivate, con le vostre boutade da palcoscenico di Luxuria e Caruso, con la pietosa messinscena di un Diliberto che consegna ad un cameraman sorpreso – ad una puntata di Ballarò – una proposta di legge per la riforma dei costi della politica.

2 commenti:

  1. perchè alla fine solo i fatti "parlano" il resto sono solo chiacchere
    agli elettori della sinistra radicale va dato atto che è gente che guarda un pò più in là delle apparenze

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  2. Non voglio sembrare esagerato, ma sembra che il cittadino elettore assomigli al consumatore che in enoteca, ristorante, negozio fa la scelta non per i contenuti ma per l'immagine, l'impressione, la suggestione che riceve o dalla bottiglia, per quel che riguarda il vino, o dal fascino personale del candidato di una qualunque collocazione politica. Si deve partire dalla pianta non dall'etichetta.
    Sandro

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