giovedì, febbraio 15, 2007

Che stress

La lettura del giorno ("elementi enoici di base per gente normale") va in una direzione che mi e' particolarmente cara: cerca di rilassare il consumatore che approccia timidamente l'enomondo. Traduco, brevemente, alcuni passaggi interessanti.

"Se e' vero quello che una volta disse Thomas Jefferson, cioe' che il buon vino e' una necessita' della vita, come mai ordinare il vino al ristorante sta diventando uno stress? Molta gente, piuttosto che passare per ingenua, evita la carta dei vini; non vogliono sembrare stupidi, pure se sarebbero curiosi di saperne di piu'. Consiglio: smettetela di preoccuparvi e cominciate a bere".
E fino a qui tutto bene. Seguono alcuni suggerimenti, sotto forma di domanda-e-risposta.
Domanda: come faccio a chiedere aiuto?
Risposta: chiedi al sommelier [quando c'e'; in alternativa, speriamo in un cameriere competente]
Domanda: come faccio a trovare una bottiglia con un buon rapporto prezzo/qualita'?
Risposta: chiedi al sommelier, che ti consigli una bottiglia insolita e meno costosa [questo suona molto "indicazioni superflue per anglosassoni a cui bisogna precisare cio' che e' ovvio", non so se avete presente il tipo]

Le domande e le risposte si susseguono in un crescendo di elementi tecnici, abbastanza noti all'enoevoluto, tipo come ci si comporta durante il servizio, regole di abbinamento, come faccio a capire se il vino non va bene, eccetera eccetera. Tuttavia, per quanto l'autore cerchi, meritoriamente, di rilassare il lettore, si finisce per elencare con precisione tutti quegli aspetti della fruizione della nostra bevanda odorosa che, inevitabilmente, generano stress. Il gatto che si morde la coda, diremmo. Non so quanto l'estensore del breve trattato sperasse di essere d'aiuto, ma l'effetto che ottiene, alla fine, e' di lasciare gli elementi di stress, piu' o meno, la' dove stavano, irrisolti.
Cosi', alla fine della lettura, m'ha attraversato un pensiero tragico: pure se e' giusto ed auspicabile essere sereni quando si sceglie da bere (ci manca pure che debba rovinarci l'umore), resta il fatto che questo e' un mondo complicato. Voglio dire: un minimo bisogna industriarsi, informarsi, leggere e studiare; ma questo non capita certo solo nel nostro gaio enomondo.

Qualche sera fa ho passato un'oretta a configurare l'adsl a casa di un amico. Non e' una passeggiata: richiede di maneggiare termini complessi del genere "Incapsulazione RFC 2364 NULL PPP su Atm" che, diciamolo, non e' mica roba che abbiamo metabolizzato alle elementari. Eppure ci tocca saperne un po', o perlomeno fare capo a chi ne sa. E ancora: dopo questo Natale ho provato, con notevole scoramento, ad affrontare le istruzioni per costruire una Base Exo Force al figlio cinquenne; e' stata un'esperienza francamente umiliante, e felicemente (per me) delegata alla madre. Probabilmente viviamo in un mondo un po' piu' complicato e che necessita di maggiori competenze specifiche, rispetto a quello che tutti vorremmo; non per questo dobbiamo farci prendere dallo stress. Coraggio.

2 commenti:

  1. almeno col vino lo stress prima dell'ordine è compensato con la scomparsa dopo la bevuta, o no?

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  2. Purche' abbia un'alcolicita' potente..
    :D

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