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Segue dibattito, ovviamente. L'amico produttore di Sicilia dissente con forza, roteando il sigaro e l'Armagnac, e alla fine spiega che ci sono enti ben piu' seri, basta vedere i premi conferiti durante le rassegne: quelli si, che sono affidabili. A titolo d'esempio durante quel Vinitaly venne oromedagliato il rosso dell'Agricola Boschi (assieme a Ca' Bolani, eh); ad averlo saputo in anticipo, che affondo avrei assestato.
Piaccia o no, la guida del Gambero (fatta assieme a Slow Food) resta l'unica che leggo con interesse, e che consiglio; da qui a dire che e' perfetta ne corre, d'accordo; con rispetto parlando per i loro redattori, pure le Sacre Scritture che hanno ben piu' alto Autore sono oggetto di disputa; figurati quindi una guida ai meglio vini. Qualche sera fa aprivo il trebicchierato della cantina di Jerzu (Radames, che nome) e onestamente non lo trovavo da 90/100; mentre il mio adorato Vinsanto di Rocca di Montegrossi, inspiegabilmente, non e' arrivato a tanto punteggio nemmeno quest'anno (scandalo!). Ed e' solo un esempio, se ne potrebbero fare seimila. Comunque, autunno tempo di guide, se ne parla pure a casa di Alder, e non e' un caso. A proposito di guide, vi segnalo la succulenta iniziativa di Marco (accorri numeroso).
Alla fine della fiera si dice sempre la stessa cosa: leggiamo le guide ma ragioniamo con la nostra testa, bla bla bla. E dopo un minuto il solito rappresentante mi chiede: ce l'hai l'elenco dei tre bicchieri di quest'anno?