giovedì, gennaio 24, 2008

L'insulsa vicenda del cosiddetto Tocai


[Disclaimer benaltrista: diciamolo, in questi giorni ci sarebbe ben altro su cui indignarsi, bloggare o soliloquiare; ma qui si insiste a vangare il circoscritto orticello vinoico, un po' come l'orchestrina sul Titanic, hai presente. Il fatto e' che, scavando, nell'orto trovi reperti utili a capire com'e' fatto l'italico suolo.]

L'insulsa vicenda del cosiddetto Tocai e' talmente nota che mi consente di rimandarvi a Google News affinche' i due-tre marziani, tra di voi, si aggiornino; quanto a me, ed al mio culto dell'autocitazione, me la sbrigo con due link, uno e due. Oggi, semmai, vi intratterro' sull'ultima genialata: "il vino con due nomi - Il vino bianco più bevuto in regione si chiamerà Tocai friulano o Friulano in Italia, solo Friulano all’estero. È il compromesso deciso dal ministero dell’Agricoltura in attesa della sentenza della Corte di giustizia europea". Sara' che io vedo il lato comico (o grottesco) ovunque, ma questa e' una notizia lollissima (big lol). Se la pensata, ovviamente definita "salomonica", sembra andare pure bene, qui si configurano situazioni del tipo: italiano che va all'estero con una bottiglia di (legittimo) Tocai, ma passando il confine non strappa l'etichetta; e chi ti incontra? Un ungherese (come nelle barzellette, c'e' un italiano, un ungherese...) e quello subito s'inalbera: "cos'hai li'? Tocai??" -- "Si, no, vabbe', e' Friulano" -- "Ma c'e' scritto Tocai! Maledetto italiano!" -- "Mangiatore di goulash!" E via con la rissa.

[Fotina gentilmente scippata a Il Nuovo Friuli. Grazie mille]

1 commento:

  1. Ah, l'inarrivabile arte italiana del compromesso...!
    chissà se c'è una laurea honoris causa in compromessologia, toccherebbe di diritto a tutti i nostri politici e/amministratori, di qualsivoglia specie, colore e incarico.

    Lizzy

    RispondiElimina